Boban Zvonimir

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IMMAGINI

Zvonimir Boban nasce ad Imoschi, in Croazia, l'8 ottobre del 1968. Oggi giorno è un dirigente sportivo e vicesegretario generale della FIFA, è stato un ex calciatore croato, di ruolo trequartista.

La Carriera


Zvonimir Boban, detto "Zorro", debutta nella Dinamo Zagabria a soli 16 anni. Dopo appena 3 anni ne diventa capitano e leader assoluto, arrivando a collezionare 109 partite e 45 gol in sei anni. Diventando così uno dei giovani più promettenti d'Europa. In quegli anni Zvone diviene famoso anche per motivi extracalcistici: è il 13 maggio del 1990, quando a Zagabria arrivarono a giocare gli storici avversari della Stella Rossa di Belgrado. Guidati sulle gradinate, tra gli altri, anche dalla Tigre Arkan, i tifosi serbi misero a ferro e fuoco Zagabria prima del match. Che sostanzialmente non iniziò neanche: sugli spalti successe il pandemonio, costringendo la polizia ad intervenire pure sul rettangolo di gioco per fermare i tifosi di entrambe le fazioni che se le davano tra di loro o si coalizzavano contro la Polizia (in prevalenza formata da serbi). Qui accade l’impensabile: un poliziotto bosniaco, Refik Ahmetović, getta a terra un tifoso della Dinamo e comincia a manganellarlo con furore. È allora che il 22enne capitano della Dinamo interviene, sferrando un calcio al poliziotto e costringendolo alla ritirata e superando – 15 anni prima della rissa di Auburn Hills, che coinvolse il cestista Ron Artest – la linea sacra ed indissolubile che separa l’atleta ed il tifoso. Il campo da tutto ciò che idealmente sta attorno. Il futuro rossonero venne tratto in salvo dal linciaggio da alcuni supporter e dirigenti della Dinamo. La rivolta si esaurì soltanto a notte fonda, dentro e all’esterno dello stadio, con una marea di arresti (147) e feriti (138). Boban, che diventò un eroe per il popolo croato, rischiò l’arresto e venne sospeso per sei mesi, perdendo la possibilità di partecipare ai Mondiali del 1990 in Italia. “Ho reagito ad una grande ingiustizia, così chiara che uno non poteva rimanere indifferente. Quando il poliziotto mi ha colpito, ho risposto.” È la testimonianza di Zvonimir per descrivere un episodio che fu anche uno dei punti di partenza di quella che poi sarebbe diventata l’indipendenza croata. Dopo i vari disordini scoppiati in patria Boban decide di lasciare il suo paese e di trovare una nuova squadra. Nel 1991 viene acquistato dal Milan per 10 miliardi di lire che lo manda in prestito al Bari per farlo ambientare in Serie A. Con il Bari giocherà per un anno, disputando 17 partite e siglando 2 reti. L’anno successivo ritorna al Milan dal prestito, in rossonero vince la Champions League nel 1994 e quattro scudetti, risultando molto determinante nella vittoria dell’ ultimo scudetto. Chiude la sua esperienza rossonero durata ben 9 anni con un bilancio di 251 presenze e 30 gol. Il 3 agosto 2001 lascia il Milan e si trasferisce al Celta Vigo con la formula del prestito con diritto di riscatto, ritirandosi nell'ottobre successivo dopo due mesi e mezzo. Con il Celta Vigo disputerà 4 partite e 0 gol fatti.

Nazionale


Nel 1997 ha giocato con la nazionale jugoslava contribuendo a vincere il campionato Under-20 in Cile, segnando 3 reti. In seguito, dopo la dissoluzione della Jugoslavia, con quella croata, con la quale ha partecipato all' Europeo del 1996 e al mondiale del 1998, posizionandosi al terzo posto.

Dopo il ritiro


Terminata la carriera agonistica, Boban decide di concludere gli studi universitari a Zagabria, laureandosi in storia.È commentatore tecnico per il network italiano Sky Sport e per quello croato RTL Televizija, nonché collaboratore per il quotidiano sportivo La Gazzetta Dello Sport. Il 30 maggio 2016 viene nominato vicesegretario generale della FIFA per lo sviluppo del calcio e l'organizzazione di competizioni. Boban è forse l’ex calciatore più apprezzato tra gli opinionisti. E lo è per i tifosi di tutte le squadre, forse per quell’onestà intellettuale e quella franchezza che ha nell’esprimere concetti e che l’ha sempre contraddistinto sia nello spogliatoio che al di fuori; caratteristica che lo ha reso personaggio scomodo per molti e per questo stimato dai tifosi di calcio. El Zorro, la volpe, l’eroe di nero vestito che lotta per i diritti del suo popolo e che irride i nemici con la sua sfrontata abilità nella divina arte della scherma e dell’arte oratoria. Il tutto, ovviamente, senza volontà di ostentazione o mancanza di rispetto. Per un sentimento più grande, universale. Perché come dice il nostro Zorro:
“Un calciatore va giudicato per come gioca in campo. Non certo per il suo modo di vivere o per le sue opinioni politiche: un giocatore non deve dare l’esempio”.

Soprannome


  • "Zorro"

Palmares


Club

  • Campionato italiano: 4 (Milan: 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996, 1998-1999)
  • Supercoppa italiana: 3 (Milan: 1992, 1993, 1994)
  • UEFA Champions League: 1 (Milan: 1993-1994)
  • Supercoppa UEFA: 1 (Milan: 1994)

Nazionale

  • Campionato mondiale Under-20: 1 (Jugoslavia: 1987)

Fonti


  • www.wikipedia.it
  • Enciclopedia dello sport