Jonah Tali Lomu

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IMMAGINI

“La maggior parte dei giocatori nella loro vita non indosseranno mai la maglia degli All Blacks e io voglio indossarla di nuovo. I soldi non c’entrano nulla, voglio solo lasciare il rugby alle mie condizioni. Se i medici dicono che dopo un trapianto di rene posso ancora giocare, state certi che giocherò.”

Jonah Tali Lomu


Jonah Tali Lomu è nato ad Auckland il 12 maggio del 1975. È considerato uno dei più grandi giocatori di rugby e leggenda degli All Blacks. Prototipo del rugbista moderno è stato in grado di fondere massa atletica e forza fisica. La sua storia è nota anche a chi non è appassionato di rugby, soprattutto a seguito della brutta malattia che, appena 21enne lo colpì. Nel luglio del 2004 si dovette ritirare dall’agonismo per sottoporsi ad un difficile intervento di trapianto di reni. Fu un avvenimento drammatico per la Nuova Zelanda poiché Lomu rappresenta per la sua nazione ciò che Pelè è stato per il calcio brasiliano. Attraversò un’infanzia difficile fino a quando non incontrò lo sport.

La carriera


Subito dopo la sua nascita, Jonah Tali Lomu, venne lasciato dai suoi genitori in custodia agli zii nell’arcipelago di Tonga, soltanto dopo sei anni i genitori lo ripresero con sé e lo riportarono ad Auckland dove visse un’adolescenza altrettanto difficile, dovuta al rapporto con il padre alcolizzato e violento. Per allontanarlo da questo genere di vita nel 1989 la madre lo iscrisse al Wesley College, istituto famoso per l’attenzione nei riguardi delle discipline sportive in particolare del rugby. Soltanto sei anni dopo Lomu indossò la maglia della nazionale neozelandese. Sorprendentemente la sua carriera sportiva ha avuto inizio, seppur in modo casuale, dall’atletica; partecipò ad una gara di salto in alto, salto in lungo, 100m e 200m che con sua stessa sorpresa vinse. Qualche mese dopo l’allenatore della squadra di rugby della scuola lo convinse a giocare nel ruolo di terza linea in quello che poi diventerà il suo sport. Nel 1994 fece il suo esordio, con la maglia dei Counties in un torneo nazionale e venne eletto miglior giocatore della competizione. Durante una di queste partite, per sua fortuna, sugli spalti si trovava Laurie Mains, l’allenatore degli All Blacks, che decise di convocarlo immediatamente per un paio di tornei, uno nelle Isole Fiji l’altro ad Hong Kong. Poco dopo conquisterà quella che resterà per sempre la “sua” maglia numero 11. Il 26 giugno del 1994 fece il suo esordio ufficiale con gli All Blacks. L’anno dopo contro i formidabili inglesi nella semifinale mondiale Lomu trascinò la sua squadra in meta segnandone ben quattro. Anche se vennero sconfitti dal Sudafrica in finale venne nominato miglior giocatore del torneo. Soltanto due anni dopo, gli venne diagnosticata per la prima volta quella malattia renale che lo porterà a bordo campo. Il 1997 fu il primo anno della sua battaglia con la malattia, e soltanto un anno dopo rientrerà in campo, anche se non fu una grande stagione per gli All Blacks: persero cinque volte nei test match e tre volte contro l’Australia, non succedeva da sette anni! Nel 1999 venne convocato per i mondiali ma la sua squadra fu eliminata in semifinale, nonostante questo Lomu portò a casa un primato straordinario: otto mete in cinque partite.
Questo lo rese uno tra i giocatori più famosi e più richiesti anche a livello europeo, ma non abbastanza da fargli abbandonare la patria, convinto di dover giocare per la sua nazione, resta in Nuova Zelanda e gioca per gli Hurricanes.
Per i quattro anni che seguono Lomu alterna momenti di malattia ad altri di grande forza fisica, fino al 2003 anno in cui fece la sua prima seduta di dialisi. Riesce comunque a tornare in campo con la rappresentativa di Wellington. Il 28 luglio del 2004 gli viene trapiantato il rene e già nel 2005 torna in meta. A seguito della cerimonia di apertura dei mondiali del 2011 in Nuova Zelanda, viene ricoverato d’urgenza, si aggrava ancora, ha bisogno di un nuovo trapianto. L’estate che segue perde 30 kg e viene ricoverato più volte, nonostante le cure il suo fisico non risponde, la paura che il forte campione neozelandese si aggravi è ancora tanta.

Curiosità


Non si hanno notizie più recenti del suo stato di salute, ma all’unanimità possiamo ancora oggi affermare che ciò che fa di questo atleta un campione, non è tanto l’aver segnato 122 mete o aver totalizzato 185 caps, la sua unicità è aver lottato per la vita proprio come faceva in campo. Jonah Lomu è un ragazzo tolto dalla strada (“Non avrei potuto vivere senza il rugby, sarei morto o in galera”) e buttato in campo, è un ragazzo che deve tanto al rugby almeno quanto il rugby lo deve a lui, gli ha salvato la vita più o meno un paio di volte.

Vedere anche


Sitografia e link collegati all’atleta


- mitidelrugby.org - https://it.wikipedia.org/wiki/Jonah_Lomu
- https://it.wikiquote.org/wiki/Jonah_Lomu
- http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=3121&biografia=Jonah+Lomu