Lenglen Suzanne

Da Wikisport.
Jump to navigation Jump to search

IMMAGINI

Suzanne Lenglen è ancora oggi considerata la più grande tennista mai esistita, divenuta campionessa mondiale a soli 15 anni, pochi giorni prima della Grande Guerra.

La carriera


Suzanne Lenglen nacque a Parigi il 24 maggio 1899 da Charles Lenglen e Anaïs Dhaineault, una ricca famiglia originaria del Lille che non le fece mancare privilegi e agiatezze. Fu proprio il padre Charles, a indirizzarla verso il tennis per trovare rimedio alle sue precarie condizioni di salute che la attanagliavano fin dai suoi primi anni di vita.
A 12 anni Suzanne ricevette la sua prima racchettina giocattolo, donatagli dal padre, che immediatamente fu sorpreso della straordinaria disinvoltura della figlia nell’utilizzarla mentre giocava con i suoi compagni. Qualche settimana dopo le regalò una nuova racchetta, una Driva Champion, e da quel momento cominciò ad allenarla in modo serio ed efficiente.
Nel 1902 la famiglia Lenglen si trasferì a Marest sur Matz, dove Suzanne iniziò ad allenarsi alternando nuoto, giri in canoa, palestra e salto con la corda. L’obiettivo era di perfezionare la precisione del tiro e rafforzare la muscolatura, tanto da riuscire a competere anche con gli uomini. Suzanne giocava ogni giorno con i migliori tennisti della Riviera, tra cui Joseph Negro, un allenatore figlio di modesti italiani immigrati a Nizza, conosciuto per il suo diritto da far invidia. La giovane tennista, comunque, non tralasciava il muro: trascorreva gran parte del suo tempo al mulino a battere e ribattere contro il muro per essere sempre più precisa e elegante nei suoi movimenti. Nel mulino di Marest sur Matz sono ancora visibili due bersagli graffiti nel muro.
Divenuta ormai troppo brava per limitarsi al giardino di casa, una domenica Charles la accompagnò a Coye La Fôret, dove si riunivano gli appassionati di tennis. Suzanne venne coinvolta in una partita di misto, lasciando perplessi gli spettatori per la sua bravura. Il gioco di Suzanne Lenglen, infatti, era caratterizzato da un mix di potenza, velocità e precisione che le permetteva di giocare palle violente e precise. Venne prontamente iscritta al torneo di Chantilly dove erano presenti Broquedis e Laurentz, i migliori tennisti francesi del tempo. Seppur riuscì a superare quattro turni e raggiungere la finale, passò inosservata, tanto che Broquedis affermò di non essersi resa conto della presenza di Suzanne a quel torneo. Grazie a queste sue grandi doti, divenne campionessa di Piccardia, vinse il torneo di Carlton e a soli quindici anni vinse i Mondiali su Terra a Parigi.
Subito dopo, nel 1919, vinse il suo primo torneo di Wimbledon contro la sette volte campionessa Dorothea Chambers.
Suzanne si distingueva dalle avversarie per un gioco potente e atletico e per il suo look anticonvenzionale per l’epoca. Non solo cambiò il modo di giocare il tennis, servendo non più dal basso ma dall’alto, giocando d’anticipo e con i piedi nel campo, con uno stile a passo di danza ma rivoluzionò anche il modo di vedere il tennis. Fu, infatti, la prima tennista a presentarsi a Wimbledon con una gonna che scopriva i polpacci e con maglie che mostravano gli avambracci nudi, esaltando il suo corpo ma soprattutto la sua femminilità. Suzanne, inoltre, beveva cognac ghiacciato tra un set e un altro e fumava senza ritegno. Il pubblico si appassionò ben presto al look e agli atteggiamenti della tennista che divenne una vera e propria icona di stile, di moda e libertà.
Consacrata come la “divina del tennis” e “regina di Wimbledon”, sul prato inglese vinse sei trofei in sette anni, record che rimane tutt’ora imbattuto.
Altre vittorie arrivarono con le Olimpiadi estive del 1920 in cui salì sul podio in tutte e tre le discipline (singolo, doppio misto, doppio). A risaltare furono le sue quattro sconfitte su sessantaquattro game giocati: Suzanne Lenglen era ormai imbattibile. Vinceva in Inghilterra ma non solo, al Roland Garros, torneo francese, vinse 15 titoli. Nessuno ha fatto meglio nella storia e, considerando i 6 titoli in singolare, è stata la tennista più vincente dell’era pre-Open.
Le sue condizioni di salute però, iniziarono ben presto a vacillare. L’ultima grande rivale di Suzanne fu l’americana appena ventenne Helen Wills, già pluricampionessa agli US Open e vincitrice della medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1924. L’incontro tenutosi a Cannes nel 1926, fu uno dei più combattuti della storia del tennis ma a spuntarla fu ancora una volta la Lenglen, che, sfinita dalla tensione, a fine match svenne.

Dopo il ritiro e la malattia


La sua carriera era ormai al capolinea; al torneo di Wimbledon del 1926, Suzanne Lenglen, pur sapendo che la regina era presente sugli spalti unicamente per assistere al suo match, si rifiutò di giocare a causa di alcuni disguidi con gli orari di gioco. Resasi, ormai conto della fine della sua carriera partecipò ad alcuni tornei negli Stati Uniti e, ritornata a Parigi, aprì una scuola di tennis, applicando le stesse metodologie di allenamento che le furono impartite dal padre Charles.
Nel 1938 le venne diagnosticata la leucemia e solo poche settimane dopo divenne cieca per poi morire di anemia perniciosa proprio nei giorni in cui si giocava il torneo di Wimbledon. Poco dopo la sua morte una via di Nizza le venne dedicata, “Avenue Suzanne Lenglen”, e le viene intitolato il secondo campo principale del Rolad Garros, il “Court Suzanne Lenglen”.
Nel corso della sua carriera Suzanne Lenglen ha vinto 250 campionati: 83 singoli (sette senza perdita di un gioco), 74 campionati e 93 titoli misti. Ha vinto 116 partite prima di essere sconfitta e ha concluso la sua carriera da dilettante con 182 vittorie. Ha perso solo una partita di singolo in otto anni ed è rimasta imbattuta dal 1919 al 1920 e dal 1922 al 1926. A Wimbledon ha vinto 90 di 92 partite (32-0 in singolo, 31-1 in doppio, 27-1 misto).

Soprannome


  • "Divina del tennis"

Sitografia


http://www.storiedisport.it/?p=1138
http://biografieonline.it/biografia-suzanne-lenglen
http://www.telegraph.co.uk/technology/2016/05/24/suzanne-lenglen-the-original-tennis-diva-of-the-1920s-who-brough/
http://www.tennisitaliano.it/suzanne-lenglen-la-divina

Bibliografia


  • G. Clerici, Divina, Suzanne Lengles, la più grande tennista del XX secolo. Cuneo, 2002.