Patterson Floyd

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IMMAGINI

Floyd Patterson (Waco, 4 gennaio 1935 – New Jersey, 11 maggio 2006) è stato un pugile statunitense, giovanissima medaglia d'oro nei pesi medi alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e campione del mondo dei pesi massimi tra il 1956 e il 1962, con un'interruzione nel 1959.

Dati biografici


Floyd nacque nel gennaio del 1935 in una normale famiglia povera della Carolina del Nord. Come per tutte le famiglie di colore del tempo, Patterson ha sperimentato una grave carenza economica. Trovò pessimo sfogo in una gioventù di violenza e criminalità, aderendo alle gang di strada della Carolina del Nord, prima, e di Brooklyn, poi. A quattordici anni, la sua vita prese una svolta positiva, con la frequentazione di una scuola per bambini disadattati e con un lavoro da ragazzo di fatica e garzone presso la Gramercy Gym di Manhattan, allora di proprietà di Cus D’Amato. Una semplice prova dei guantoni fu la scoperta del suo innato talento.

La carriera


Alla fine del 1951,l'allenatore Cus,avendo notato la capacità notevole di Floyd decise di farlo avviare nel mondo del professionismo e pertanto partecipò alle Olimpiadi del 1952 a Helsinki. Il suo allenatore era sicuro che Floyd avrebbe conquistato una medaglia e con quella pubblicità lui sarebbe riuscito a procurargli dei buoni incontri da professionista. Inoltre,una medaglia d'oro avrebbe aumentato l'autostima del ragazzo. In soli quattro incontri e diciotto minuti di combattimento, Floyd vinse il titolo olimpico dei pesi medi. Passato professionista nel 1955, il 30 novembre 1956, a 21 anni e 8 mesi d'età. Patterson divenne il più giovane Campione Mondiale dei pesi Massimi della storia raccogliendo il titolo vacante dopo il ritiro dell'imbattuto Rocky Marciano. A Chicago Patterson sconfisse a sorpresa l'esperto Archie Moore con un KO al quinto round. Nel 1959 Patterson fu protagonista del primo dei tre leggendari incontri contro Johansson: lo svedese vinse per arresto del combattimento al terzo round dopo avere mandato per ben sette volte KO il suo avversario. Lo svedese divenne un eroe nazionale. Un anno dopo, in una rivincita fortemente attesa da due continenti interi, Patterson divenne il primo ex-campione capace di andare a riprendersi il titolo dei massimi,mandando al tappeto il rivale alla quinta ripresa con un formidabile gancio sinistro considerato ancora oggi dagli esperti "il miglior colpo nella storia del pugilato". L'anno successivo i due pugili si affrontarono per la terza volta e il match fu all'altezza dei precedenti. Nella prima ripresa Patterson finì al tappeto per due volte e Johannson una volta. L'incerto incontro si concluse alla sesta ripresa con un KO a favore di Patterson. Patterson esitava a mettere in palio il titolo contro il temibile Sonny Liston, un picchiatore dell'Arkansas nato come uno schiavo in una piantagione di cotone, che tra il 1958 e il 1961 aveva rivoluzionato i rankings della categoria annientando a colpi di KO uno dopo l'altro i tredici principali sfidanti al titolo mondiale. I procuratori di Patterson riuscirono a ottenere vari rinvii, anche a causa del divieto di alcune commissioni pugilistiche tra cui quelle di Filadelfia e di New York, che avevano inibito l'attività a Liston a causa dei rapporti con alcuni boss mafiosi, tra cui Frankie Carbo e Blinky Palermo, che al tempo controllavano le scommesse sulla boxe. Inoltre nel 1961 la National Boxing Association aveva sospeso Liston dall'attività per le sue amicizie nella mafia. Intanto la stampa premeva per l'incontro del secolo. La questione assunse importanza nazionale, tanto che lo stesso presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy chiese pubblicamente a Patterson, durante un party alla Casa Bianca, di mettere fine alla paradossale situazione e porre in palio il suo titolo contro il picchiatore dell'Arkansas. “Perché non affrontate Liston?“ chiese Kennedy, e aggiunse: “È indubbiamente uno sfidante degno di voi“.A chi gli sconsigliava di affrontare un pugile tanto devastante, egli rispondeva: “Se mi rifiutassi, sarebbe come scappare. Lo facevo da bambino. Ora non posso più, sono cresciuto.”

Il declino


Come un agnello sacrificale, Floyd affrontò il Liston più forte della sua storia, allenatissimo e disintossicato dall’alcol. La tanto attesa sfida contro Liston si tenne il 25 settembre 1962, al Comiskey Park di Chicago: pur di affrontare il campione, Liston limitò la sua borsa a 250.000 dollari (a Patterson toccò cinque volte tanto). L'incontro, disputatosi sotto la presenza di Frank Sinatra, durò appena 2 minuti e 10 secondi: Liston sconfisse Patterson con un netto KO. Alla superiorità di Liston i cronisti reagirono dicendo che: « sembrava un incontro tra pugili di categorie differenti. » Nel 1963 si tenne la rivincita, ma l'esito fu lo stesso: Liston vinse per KO al primo round dopo aver atterrato per ben tre volte l'avversario. Patterson piombò in una acuta fase depressiva che lo spinse ad uscire di casa, per diversi mesi, solo indossando dei travestimenti. Sonny aiutò Floyd a rialzarsi, tributandogli il rispetto meritato per il coraggio dimostrato dal meno possente pugile del North Carolina. Nonostante i molti altri incontri con pugili di primo piano, i due match contro il Grosso Orso Cattivo di St.Louis conclusero i giorni di gloria di Patterson. La carriera romanzesca di Patterson conobbe una nuova svolta nel 1965 quando ebbe di nuovo la possibilità di riconquistare il titolo mondiale affrontando il grande Muhammad Ali, che aveva strappato il titolo a Liston. Ancora una volta Patterson venne battuto (per KO alla dodicesima ripresa). Dopo che Muhammad Ali venne privato del titolo (per essersi rifiutato di indossare la divisa militare) Patterson ebbe una nuova possibilità di diventare campione ma venne sconfitto da Jimmy Ellis in Svezia. Disputò l'ultimo incontro della sua carriera il 20 settembre 1972 ancora contro Muhammad Alì da cui venne battuto per KOT alla settima ripresa. Nel 1972, con la seconda sconfitta subita da Muhammad Alì, Patterson concluse la propria carriera. Nel 1982 e nel 1983, col suo vecchio rivale Ingemar Johansson, corse la maratona di Stoccolma, in un “trasformismo” sportivo molto apprezzato nel paese scandinavo. Divenne un ambasciatore del pugilato. In un periodo di polemica per la morte sul quadrato di alcuni pugili, disse al riguardo: "Io vengo dal 'ghetto' e la boxe mi ha aiutato ad uscirne. Abolire il pugilato significa privare migliaia di giovani difficili del loro sogno." Da delinquente di strada a campione del mondo a più riprese, Floyd seppe anche ritagliarsi un posto nel cuore delle persone che lo circondavano, con la propria educazione, la propria condotta rispettosa e la propria sensibilità. L'International Boxing Hall of Fame lo riconobbe tra i più grandi di sempre nel 1991. L'alzheimer lo accompagnò per i restanti anni della sua vita, cancellando quel patrimonio di battaglie, sofferenza e amore che sono i ricordi di un uomo anziano. Nel 2006, a 71 anni, troppo presto, chiuse gli occhi per sempre. Nel corso della sua carriera Patterson aveva accumulato 55 vittorie (40 per KO), 8 sconfitte ed un pareggio.

Sitografia


Bibliografia


  • Nicolini Racconta Di Pugili
  • L'arte della guerra