Schiavone Francesca

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Francesca Schiavone è considerata la tennista italiana più forte di sempre. Nasce a Milano il 23 giugno del 1980, il padre di origini Irpine e la madre originaria della provincia di Brescia. La sua carriera da professionista è iniziata nel 1998 quando ha vinto il titolo di campionessa italiana U-­‐18. Due anni più tardi si è qualificata per la prima volta in un torneo del Grande Slam: gli US OPEN approdando al terzo turno; aggiungendo altri risultati positivi a Roma e Parigi nel 2002 raggiunse la posizione numero 23 nel ranking WTA (Women's Tennis Association). Nel 2004 al torneo olimpico di tennis ad Atene ha raggiunto i quarti di finale, perdendo poi con la numero 3 del ranking WTA. Nel 2006 ha fatto parte delle squadra italiana vincitrice per la prima volta della Fed Cup, equivalente femminile della Coppa Davis, battendo la squadra belga; la squadra italiana comprendeva oltre alla Schiavone le tenniste Flavia Pennetta, Mara Santangelo e Roberta Vinci. Nel 2007 ha vinto il suo primo WTA in Austria, un anno più tardi ai giochi olimpici di Pechino è stata sconfitta in singolare al terzo turno e nel doppio, in coppia con Flavia Pennetta è stata sconfitta ai quarti di finale. A Wimbledon 2009 la Schiavone è approdata ai quarti di finale, quarta tennista italiana a raggiungere tale risultato; dopo il quarto di finale di Wimbledon inizia per l’atleta una serie di risultati positivi: come la finale del torneo di Praga, dove purtroppo venne battuta dall’ Austriaca Sybille Bammer, un’altra sconfitta in finale arriva dal torneo di Osaka. A distanza di una settimana dalla sconfitta di Osaka la Schiavone vince a Mosca il suo secondo titolo WTA vincendo la finale per 6-­‐3 6-­‐0; a Novembre arriva anche la seconda vittoria della Fed Cup a Reggio Calabria, questa volta la squadra italiana composta da: Schiavone, Vinci, Pennetta e la neo promossa Sara Errani. Il 2010 sarà per Francesca Schiavone un anno pieno di soddisfazioni, la prima arriva infatti in aprile quado a Barcellona conquista il suo terzo titolo WTA battendo in finale la connazionale nonché compagna di squadra Roberta Vinci. Francesca raggiunge il Roland Garros da numero 17 nel ranking, dopo essersi imposta nei primi due turni, elimina al terzo turno Li Na ex top-­‐ten e testa di serie numero 11; agli ottavi batte Marija Kirilenko e ai quarti di finale riesce ad imporsi sulla numero 3 del mondo Caroline Wozniacki. In semifinale la sua avversaria si ritira dopo un combattuto primo set vinto dalla Schiavone per 6-­‐7, che approda in finale diventando la quarta italiana in assoluto a raggiungere una finale dello Slam. In finale si impone sulla rivale Samantha Stosur con la quale aveva perso la finale del torneo di Osaka pochi mesi prima. Con la vittoria del Roland Garros Francesca Schiavone diventa la prima donna italiana a vincere uno Slam nonché la terza atleta italiana in assoluto (i vincitori di altri Slam erano Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta). Un altro record che la Schiavone raggiunge con la vittoria del Roland Garros è quello di seconda atleta più anziana vincitrice di uno Slam, la sua età era di 29 anni e 345 giorni. Con la vittoria del Roland Garros Francesca riesce a scalare 11 posizioni nel ranking WTA consolidandosi al 6 posto. A settembre 2012 arriva ai quarti di finale degli US Open senza perdere mai un set, viene poi battuta da Venus William in una serata con un forte vento che penalizzerà il gioco di Francesca fatto di voleè e palle corte e tagliate. Il 7 ottobre 2010 grazie ad alcuni risultati positivi la Schiavone si qualifica al Masters di fine anno che si svolgerà a Doha dove non riuscirà però a superare il girone. L’ultimo appuntamento annuale per la Schiavone è la finale di Fed Cup a San Diego dopo esordisce vincendo con un’ottima prestazione ma il giorno successivo viene malamente sconfitta; la sua sconfitta non negherà il trofeo all’italia che, grazie alla vittoria di Flavia Pennetta, si aggiudicherà il terzo trofeo in cinque anni. Nei primi mesi del 2011 Francesca Schiavone riesce a qualificarsi per la prima volta in carriera agli Australian Open dove disputerà il match più lungo nella storia del singolare, ben 4 ore e 44 minuti di gioco. Nei quarti di finale dovrà però arrendersi alla Wozniacki numero 1 al mondo, l’approdo ai quarti le garantisce la 4 posizione nel ranking WTA, la più alta di un italiano dal 1973. Giunge al Roland Garros da campionessa in carica disputando degli ottimi incontri e raggiungendo nuovamente la finale dove verrà però battuta da Li Na. Il 26 Maggio 2012 vince il suo quinto titolo WTA aggiudicandosi gli Internationaux de Strasburg battendo la rivale francese per 6-­‐4 6-­‐4, con questo risultato si consolida alla 12° posizione nel ranking. Al torneo di Wimbledon 2012 approda agli ottavi dove viene però sconfitta dalla campionessa uscente. In doppio con Flavia Pennetta le atlete raggiungono la semifinale dove vengono però sconfitte dalle ceche che avevano eliminato le altre italiane (Errani e Vinci) nei quarti di finale. Alla trentesima edizione delle olimpiadi a Londra viene sconfitta al secondo turno sia nel singolo che nel torneo in doppio sempre in coppia con la Pennetta. L’avventura agli US Open è deludente e viene sconfitta al primo turno. Nel 2013 vince il primo turno a Bogotà dove perà viene eliminata nel secondo turno, a marzo a Indian Wells dopo aver battuto la Pennetta perde al secondo turno contro Marija Sharapova. Al torneo di Miami non va oltre il secondo turno. Il successo arriva a Marrakech dove senza perdere un set approda in finale battendo la spagnola Dominguez, aggiudicandosi così il 6 titolo WTA della sua carriera. Prende parte anche al torneo di Seul dove viene sconfitta in semifinale e, nel WTA Premier di Pechino raggiunge gli ottavi dove viene battuta da Serena Williams nonostante l’ottimo match disputato. Nel maggio 2014, dopo 3 anni di assenza, prende parte agli Internazionali BNL d’Italia dove disputa un ottimo torneo raggiungendo gli ottavi di finale dove però viene battuta. Francesca Schiavone termina il 2014 consolidando la 79° posizione nel ranking WTA. Inizia l'anno con una sconfitta al primo turno sia ad Auckland e sia nelle qualificazioni del torneo Premier di Sydney. Anche agli Australian Open viene eliminata subito all'esordio dall'americana Coco Vandeweghe per 6-2 6-2.

La prima vittoria stagionale arriva nelle qualificazioni del torneo Premier di Anversa, battendo in successione Ljudmyla Kičenok 6-2 6-1, Océane Dodin 6-4 6-2 e Anna-Lena Friedsam 7-5 6-2. Accede così al tabellone principale dove batte Klára Koukalová 6-3 6-1 e la numero dieci del mondo Angelique Kerber 6-1 6-1 (era dal gennaio 2012 che la Schiavone non batteva una Top 10); nei quarti di finale deve però arrendersi alla spagnola Carla Suárez Navarro che la estromette per 6-3 6-2.

Anche nel seguente torneo di Doha è costretta a partire dalle qualificazioni, dove al primo turno batte la numero uno del tabellone Belinda Bencic 6-7 6-2 6-2, prima di fermarsi nel turno successivo contro Stefanie Vögele che la batte per 6-2 6-3. A Monterrey raggiunge gli ottavi di finale, dove però è costretta a cedere alla terza testa di serie Caroline Garcia per 7-6 6-0. Delude nei ricchi tornei americani di Indian Wells, sconfitta all'esordio dalla qualificata Lin Zhu in tre set, e a Miami, dove nel primo turno delle qualificazioni la sorte le mette contro di nuovo la cinese Zhu che la batte con un netto 6-4 6-0. Sconfitte al primo turno arrivano anche nei seguenti tornei su terra rossa di Bogotà, Madrid e Roma, battuta in quest'ultima occasione da Karin Knapp per 6-4 6-1 in derby tutto italiano. Le cose non vanno meglio a Strasburgo, dove viene eliminata al secondo turno. Si presenta al Roland Garros da nº92 del mondo; all'esordio batte la cinese Qiang Wang 3-6 6-3 6-4, tornando così a vincere una partita in un torneo del Grande Slam dopo 6 eliminazioni consecutive al primo turno. Batte poi Svetlana Kuznecova 6-7 7-6 10-8 (annullandole un match point) dopo una battaglia durata 3 ore 50 minuti di gioco, mentre al terzo turno deve arrendersi ad Andreea Mitu che la batte 7-5 6-4.

Dopo essere uscita all'esordio sia a Nottingham che nelle qualificazioni del torneo Premier di Eastbourne, arriva a Wimbledon tagliando l'incredibile traguardo dei 60 tornei del Grande Slam giocati consecutivamente dal 2000 ad oggi; al primo turno cede però a Sara Errani per 6-2 5-7 6-1 in un derby tutto italiano.

Inizia la stagione sul cemento partecipando al torneo di Istanbul battendo Sesil Karatančeva con un sonoro 6-0 6-1, si aggiudica poi il derby azzurro contro Camila Giorgi per 6-4 7-6 mentre nei quarti di finale cede a Kirsten Flipkens 6-2 6-4. A Baku invece non riesce a difendere la semifinale dell'anno prima, arrendendosi al primo turno contro Donna Vekić per 6-4 6-2. Anche agli US Open, l'ultimo Slam dell'anno, viene estromessa all'esordio da Yanina Wickmayer per 6-3 6-1; questo le causa l'uscita dalle Top100 del ranking WTA dopo esservi rimasta per 783 settimane consecutive.

A Guangzhou viene sconfitta al secondo turno da Jelena Janković in tre set; il match perso contro la serba diventa il millesimo della sua carriera da professionista in singolare, avvicinandosi così sempre di più al numero di match disputati in carriera da Steffi Graf e Arantxa Sánchez Vicario.[19] Nel Premier di Wuhan è invece costretta a partire dalle qualificazioni, ma viene battuta subito all'esordio da Ajla Tomljanović sempre in tre set. Anche ad Hong Kong lotta ma cede in tre set alla numero nove del mondo Angelique Kerber per 6-7 6-2 6-3 al primo turno.

Disputa l'ultimo torneo dell'anno a Limoges raggiungendo, come nel 2014, la semifinale battendo in seguenza Krystina Pliskova 6-4 6-3, Mandy Minella 6-2 6-3, beneficia poi del ritiro di Margarita Gasparyan sul 7-6 in suo favore; cede invece nel penultimo atto a Louisa Chirico per 6-3 7-6. Francesca comincia il suo anno all'ASB Classic ad Auckland, dove si arrende al primo turno contro la qualificata Tamira Paszek in tre set. Gioca dunque come secondo torneo stagionale il primo slam dell'anno in Australia. Data la classifica è costretta a giocare le qualificazioni per entrare nel main draw ed eguagliare il record di partecipazioni consecutive nei tabelloni principali degli slam detenuto da Ai Sugiyama. Al primo turno schiaccia la belga Mestach dopo due primi set piuttosto tirati e un terzo set vinto con il netto punteggio di 6-0. Al secondo turno, contro la francese Razzano, con la quale aveva perso l'ultimo confronto diretto lo scorso anno a Strasburgo, perde il primo set per 6-1. Nel secondo l'italiana non molla e a fatica si porta a casa il set per 6-4. Nonostante la bella reazione, Francesca cede nel terzo perdendo nuovamente 6-1 e facendo svanire così la possibilità di ritoccare il record appartenente alla nipponica. A febbraio viene convocata in Fed Cup da coach Barazzutti anche se non scende mai in campo nel week-end contro la squadra francese guidata dall'ex giocatrice Amélie Mauresmo. Vola così a Rio de Janeiro, per giocare un international su terra. Comincia bene la settimana con un netto 6-1 6-1 sulla testa di seria numero 7 del tabellone principale nonché numero 90 del mondo Tatjana Maria. Al secondo turno batte, dopo una dura battaglia, la colombiana Mariana Duque-Marino con il punteggio di 6-4 4-6 7-5. Giunge così al suo primo quarto di finale WTA da istanbul 2015. Qui affronta la qualificata olandese Cindy Burger, numero 187 delle ultime classifiche WTA. La Burger, nonostante provenisse dalle qualificazioni, aveva ben impressionato battendo al primo turno la numero 64 del mondo Christina Mchale, una delle favorite per la vittoria finale. La Schiavone si impone però dopo due ore e mezzo di gioco con il punteggio di 3-6 7-6 6-3. Per la trentacinquenne italiana è la prima semifinale WTA dal lontano torneo di Hong Kong nel 2014. In semifinale la milanese s'impone sulla tennista croata meno nota Petra Martić con il punteggio abbastanza netto di 6-3 6-3 ritornando in finale dal lontano torneo WTA di Marrakech nel 2013. In finale la Schiavone si impone su Shelby Rogers (che la precedeva nel ranking mondiale di una posizione) con 2-6 6-2 6-2. Con il titolo di Rio de Janeiro la Schiavone si aggiudica il suo 7º titolo WTA in carriera e diventa la quarta vincitrice più anziana ad aggiudicarsi un trofeo WTA in era Open: in questa speciale classifica scavalca di un solo giorno la coetanea Venus Williams, vincitrice solo sette giorni prima di un torneo a Taiwan. Grazie a questa splendida e inaspettata settimana Francesca si porta in novantaquattresima posizione mondiale. A Monterrey perde subito da Kirsten Flipkens in 2 set. La milanese partecipa alle qualificazioni del Miami Open 2016 dove sconfigge Xinyun Han (6-2 al terzo) e Sorana Cirstea (6-2 6-4). Nel main-draw viene immediatamente eliminata dall'americana Irina Falconi. Inizia l'anno tentando le qualificazioni a Brisbane ma, una volta raggiunto il terzo e ultimo turno, viene sconfitta dalla Krunić in due set. In seguito ottiene una wild card per il torneo di Hobart dove però perde contro la croata Fett. Grazie al ranking migliorato rispetto all'anno precedente, quando non era riuscita a superare le qualificazioni, può partecipare agli Australian Open per la sedicesima volta in carriera; incontra la qualificata americana Boserup che la supera per 6-2, 6-4. Anche a Taipei incontra una qualificata, Dalila Jakupovič, e di nuovo viene superata in due set. A febbraio torna a vestire la maglia azzurra di Fed Cup per il primo turno del World Group II contro la Slovacchia. Nel match d'apertura Francesca porta il primo punto all'Italia battendo Anna Karolína Schmiedlová ma, nel decisivo incontro con Rebecca Šramková concede il punto decisivo alla squadra avversaria, perdendo 6-2, 6-4.

Nel frattempo, persi i punti del successo di Rio, retrocede oltre la 150ª posizione e la partecipazione ai tornei del circuito principale si fa ancora più difficile.

Nemmeno ad Acapulco riesce a cogliere il primo successo dell'anno nel tabellone principale in un torneo WTA: viene battuta dalla campionessa olimpica Puig in due set. Riesce a superare la qualificazioni di Indian Welles battendo Kozlova e Kostova. Al primo turno viene però superata da Louisa Chirico con un doppio 6-3. Meno fortunata la partecipazione alle qualificazioni di Miami dove supera di nuovo Kozlova ma perde con Nara. Grazie ad una wild card prende parte al torneo di Monterrey ma il sorteggio le oppone la numero uno del mondo Angelique Kerber dalla quale viene sconfitta 6-4 0-6 4-6.

Con un'altra wild card partecipa al Claro Open di Bogotá dove riesce a condurre un torneo praticamente perfetto. Senza mai perdere un set, elimina prima Tig (6-3, 6-4), si prende poi la rivincita contro Jakupovič concedendole solo tre games e ai quarti affronta la numero uno del tabellone Kiki Bertens superandola agevolmente per 6-1, 6-4. In semifinale elimina Larsson per 7-5, 6-4 e affronta così la sua diciannovesima finale del circuito WTA contro Lara Arruabarrena. Nel primo set Schiavone controlla l'avversaria, strappandole il servizio in apertura di match e, pareggiato il contro dei break nel nono gioco, conquista il break decisivo nel game successivo. Nel secondo set è Arruabarrena a condurre per lunghi tratti, conquistando ben quattro set point finché la Leonessa strappa il servizio alla spagnola chiudendo dopo cento minuti per 7-5. Grazie al successo recupera 64 posizioni nel ranking femminile garantendosi per la diciassettesima volta consecutiva l'accesso al main draw di Parigi.[20]

Ma la striscia positiva della tennista milanese è destinata ad allungarsi: a Rabat raggiunge infatti di nuovo la finale, eliminando in sequenza la testa di serie numero quattro Babos (6-4, 6-1), la qualificata Dabrowski (6-4, 6-4), la tedesca Maria (6-1, 4-6, 6-3) e la statunitense Lepchenko (7-5, 6-4). Nella finale del torneo marocchino la sfida è con la numero uno del torneo, Anastasia Pavlyuchenkova, sedicesima nel ranking WTA, che, come la Schiavone, raggiungeva la sua seconda finale consecutiva (aveva battuto la numero uno del mondo Kerber a Monterrey) eliminando in semifinale Sara Errani. Nonostante il mal di schiena che l'ha afflitta praticamente per tutto il torneo costringendola a giocare con un busto, Schiavone riesce a tenere testa alla russa per oltre cento minuti, cedendo però il titolo con un doppio 7-5. Grazie a questo risultato recupera nella classifica femminile fino alla posizione 77, diventando momentaneamente la seconda italiana in classifica, dopo Roberta Vinci, e la migliore azzurra nella Race to Singapore, la classifica basata sui risultati 2017.

La restante parte della stagione su terra rossa si contraddistingue più per le polemiche[21], comunque non alimentate dalla tennista, legate alla mancata wild card per gli Internazionali d'Italia (soprattutto in virtù di quella concessa a Maria Sharapova, rientrante dalla squalifica per doping) che le impediscono di dare l'addio al torneo di casa, che per i risultati a Madrid, dove invece è ammessa proprio grazie ad un wild card, e al Roland Garros. In questi due tornei perde al debutto rispettivamente contro Larsson (5-7, 6-3, 6-1) e Muguruza: la sfida con la campionessa uscente ha luogo sul campo centrale parigino, lo stesso dove sette anni prima Schiavone aveva conquistato il primo titolo slam della storia del tennis femminile italiano: al di là dell'esito finale del match contro la numero cinque del mondo (la spagnola si impone 6-2, 6-4), uno scenario d'eccezione accoglie il probabile addio al torneo della ex campionessa. La stagione sull'erba si apre a Maiorca dove elimina al primo turno Eugenie Bouchard per 6-7(6),6-4,6-3 prima di essere eliminata al turno successivo da Kristýna Plíšková per 3-6,6(7)-7. Supera le qualificazioni ad Eastbourne ma cede al primo turno da Peng Shuai per 3-6, 4-6. Al Torneo di Wimbledon batte all'esordio la lussemburghese Mandy Minella per 6-1,6-1 in 56 minuti di gioco, cede al secondo turno per mano della testa di serie n.4 Elina Svitolina per 6-3,6-0 in favore dell'ucraina. La stagione sul cemento americano riserva solo sconfitte sia a Stanford che agli US Open, mentre a Cincinnati non va oltre il secondo turno delle qualificazioni. Conclude comunque l'anno ancora tra le prime 100 del mondo.

2018 - Il ritiro

Inizia male la stagione perdendo all'esordio agli Australian Open per mano della testa di serie numero 7 Jeļena Ostapenko in due set, in quel di Newport Beach dove ad eliminarla all'esordio è Anna Karolína Schmiedlová in tre set; non riesce poi a raggiungere il tabellone principale né a Doha (eliminata da Sofija Žuk) né ad Indian Wells eliminata dalla svizzera Jil Teichmann. Non va oltre il primo turno neanche nel secondo WTA 125K a cui partecipa, l'Oracle Challenger Series di Indian Wells, eliminata dalle belga Yanina Wickmayer in due set veloci. Alle cinque sconfitte consecutive subite in questo primo frangente di stagione si aggiunge la brutta notizia del forfait al torneo di Bogotà; non potendo difendere il titolo dell'anno precedente per Francesca Schiavone si profila l'uscita dalle prime 150 tenniste del ranking con la pesante conseguenza dell'esclusione dal lotto delle partecipanti al Roland Garros dopo diciassette partecipazioni consecutive[22].

All'appuntamento parigino Schiavone si presenta da numero 256 del mondo e senza vittorie in stagione; iscritta al tabellone delle qualificazioni fa il suo esordio con la canadese Carol Zhao, che batte in tre set per proseguire la sua rincorsa al tabellone principale superando l'americana Loeb; il turno decisivo è anche il più convincente dei tre: il successo contro la Rodina si concretizza in meno di un'ora di gioco con il punteggio di 6-1, 6-0; per la diciottesima volta consecutiva Francesca può disputare al Roland Garros[23], trovando la slovacca Viktoria Kužmová, contro cui cede con un doppio 62-7[24].

Il 5 settembre ha indetto una conferenza stampa a New York, nella sede dello US Open, in cui ha annunciato il ritiro dal tennis professionistico e la volontà di diventare coach. Da maggio a giugno 2021 è stata l'allenatrice di Petra Martić.

Fonte