Arienti Luigi

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Luigi Arienti (Desio, 6 gennaio 1937) ex ciclista italiano.

Carriera


Luigi Arienti iniziò la sua carriera grazie all'interessamento del fratello Angelo, il quale, da buon dilettante organizzò una corsa ed invitò Luigi, dandogli una bici in prestito. Il risultato fu sorprendente: 1° Luigi e 2° Angelo. Luigi corse la sua prima gara da tesserato a 16 anni come Esordiente per la Salus di Seregno e nella stagione vinse solo una delle tante gare disputate. Convinto del suo talento e la sua passione, decise di voler diventare qualcuno di importante nella storia del ciclismo su strada e quindi diventare uno dei campioni italiani.
Passò Allievo ed al suo primo anno furono 6 i successi, mentre l'anno successivo, coi colori del Pedale Cambiaghese le vittorie divennero 14.
I successi cominciarono a dare l'esatta dimensione a questo atleta tanto che nel 1958 come Dilettante, Luigi vinse ben dieci gare, festeggiando sul podio. Nonostante il servizio militare, egli riuscì a vincere 15 gare nel 1959 e ben 41 nel 1960. In quel periodo vinse praticamente tutto: Campionato Lombardo e Laziale sia su pista che nel cross, i Giochi del Mediterraneo su pista, il Trofeo De Gasperi e una prova olimpica su strada.
Nel 1960 a Roma, Luigi indossò la maglia azzurra alle Olimpiadi di quell'anno e in formazione con Testa, Vallotto e Vigna compì un' impresa eccezionale vincendo la medaglia d'oro a tempo di record nell' Inseguimento sui 4000 m. in pista.
Terminate le Olimpiadi di Roma Arienti passò professionista nel 1961 alla Molteni con Venturelli capitano e Giorgio Albani Direttore Sportivo. Vi rimase per due stagioni cogliendo 3 vittorie (Colonia, prova Trofeo Cougnet e a Camaiore in Circuito). Consapevole delle difficoltà delle corse su strada, Arienti pensò bene di praticare la pista iniziando a fare le Sei Giorni e nel 1961 si presentò a quella di Milano, in coppia con il lussemburghese Gillen, in maglia Termozeta. La seconda Sei Giorni la disputò l'anno successivo, sempre a Milano in coppia con Castens giungendo all'11° posto in quanto il tedesco, vittima di un attacco febbrile, dovette abbandonare negli ultimi 2 giorni.
Sempre più attratto dalla pista Arienti decise di lasciar perdere la strada per dedicarsi, con maggiore impegno in questo settore. Nel quinquennio 1961/65 al Campionato Italiano ad inseguimento si classificò sempre al secondo posto preceduto da Faggin. Visto che aveva davanti Fagin che vinse abbastanza gare, Luigi passò dietro motore, ma anche qui De Lillo e Domenicali gli tolsero la soddisfazione del tricolore.
Ormai Arienti venne affettuosamente soprannominato "l'eterno secondo" e a giusta ragione per i suoi piazzamenti e i diversi cambi nello stile ciclistico. Partecipò due volte (1967 e 1968) senza fortuna ai mondiali di mezzofondo venne eliminato nelle batterie preliminari. Nel frattempo la partecipazione alle Sei Giorni si moltiplicarono (16) e dopo 12 stagioni nel professionismo tra strada e pista, Luigi Arienti nel 1972 decise di cessare l'attività agonistica.

Soprannome


"Eterno secondo"