Pavle Yurina

Da Wikisport.
Jump to navigation Jump to search

Pavle Yurina nasce a Nasice il 2 gennaio del 1955, Pavle Yurina conosciuto nel mondo dello sport con il soprannome Pavo, iniziò a praticare lo sport della pallamano che poi lo porterà ad essere campione olimpico,nel 1972 in RK "Partizan", dove rimase fino al 1976 quando si trasferì a Bjelovar RK Partizan Bjelovar; contemporaneamente praticava anche calcetto e tennis, hobby praticati sin da piccolo, che verranno per un po lasciati da parte per dare l’esclusiva alla Pallamano.

La carriera


Pavle ha giocato come terzino destro, ed era conosciutissimo per il famoso “SALTO CELESTE” che consisteva in uno stacco a due piedi con un’ elevazione di cica 1 metro e per il grande gioco di difesa.
Ha giocato per la squadra nazionale jugoslava ben 140 volte, sempre da protagonista , così come un partecipante significativo ai Giochi Olimpici del 1980 e del 1984. Nel 1980 ai Giochi di Mosca arrivò 6° , dopo aver giocato tutti gli incontri(6) ebbe una realizzazione incredibile con 33 gol all’attivo. Quello stesso anno, giocò due volte per la selezione del mondo, in Dortmund e Gothenburg. Nel 1984 ai Giochi Olimpici di Los Angeles, vinse la medaglia d'oro con la sua Jugoslavia,che aveva come allenatore Pokrajac, da vero gladiatore, giocando con testa e cuore, in quanto nonostante il grave infortunio alla schiena(ernia al disco probabilmente)giocò tutte le partite realizzando 5 goal.
Ai Campionati Mondiali di Dortmund nel 1982 vinse la medaglia d'argento, nel 1979 la medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo a Spalato sotto le direttive del grande Stankovic e si ripetè nell’83 in Marocco (Casablanca). Nel 1977 vinse la medaglia d'argento ai Campionati Mondiali Universitari in Polonia e con la squadra del Bjelovar vinse il campionato Jugoslavo nel 1977 e due Coppe jugoslave nel 76 e 79. Fu Votato miglior giocatore di pallamano croata nel 1979, 1980 e il 1982, e in Bjelovar dichiarato il miglior sportivo del 1980, 1982 e 1984. Con la nazionale jugoslava vinse ripetutamente il titolo di miglior giocatore e si classifico nei primi gradini dei migliori tiratori.
Dopo le olimpiadi dello “84 iniziò la sua avventura italiana,suo sogno nel cassetto in quanto si rispecchiava molto nella mentalità di quest’ultima. Il ventinovenne approdò a Gaeta per giocare con la Fabia, militante nel campionato di massima serie A1 con un ingaggio di due anni per circa 35 milioni l’anno( si arrivava anche a 50), però prima di iniziare l’avventura italica diede una garanzia alla sua fidanzata Vesna facendola diventare la signora Jurina, con cui ebbe 2 figli Ana e Jan; quest’ultimo giocatore di pallamano che svolge il ruolo di portiere.
Il suo arrivo servì a dare una scossa alla squadra e una crescita nel gioco e nei risultati infatti in quell’anno la Fabia arrivò prima nel girone e andò a fare le semifinali contro il Bressanone e proprio in quella partita Pavle Yurina si ruppe tre costole e una vertebra; il trascinatore dovette abbandonare il campo per andare in ospedale dove rimase per circa quindici giorni. La partita fu persa di uno 23-22 per i padroni di casa
Il campione olimpico si fece subito conoscere nell’occasione della nona edizione del torneo internazionale di pallamano “Città di Gaeta” che nel corso delle tre serate di gara realizzò 30 reti vincendo il premio di capocannoniere del torneo. Al termine della stagione 84/85, nel giorno 30 agosto all’Hotel Mirasole Oasi di Gaeta, Pavle Yurina fu premiato con il “Guerin D’oro”.
Terminata la stagione gaetana andò a giocare in Germania nella Bundesliga.

Dopo il ritiro


Dopo 4 anni decise di tornare in Italia, sempre nella piccola cittadina di Gaeta per affrontare altri 2 anni con la squadra gaetana ma questa volta non come giocatore ma come allenatore nelle stagioni 91/92 e 92/93 mentre nel suo paese(Jugoslavia) scoppiò la guerra che racchiuse conflitti civili e secessionisti tra il 91 e il 95.
Nella stagione 91/92 viene affidata al tecnico una formazione giovane, da forgiare, plasmare con cui riesce a ottenere la permanenza ovvero la salvezza nel campionato di A1 con l’ottavo posto riuscendo a vincere con grande sorpresa contro il Bressanone, campioni in carica.
Terminate le stagioni gaetane passo ad allenare altre squadre in Italia come l’Alcamo, Pescara, Citta S’Antangelo e Sassari. Questa meravigliosa carriera si fermò Venerdì 2 dicembre a Bielovar (Croazia), all’età di 56 anni.
Il suo cuore si arrestò improvvisamente;fu colpito da un infarto che lo fece cadere a terra durante una divertente partita a squash(sport che sarà probabilmente inserito nel programma olimpico non prima del 2020).