Pericoli Lea

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IMMAGINI

Biografia


Lea Pericoli nasce a Milano il 22 Marzo 1935 da una famiglia benestante. In tenera età, a causa del lavoro imprenditoriale del padre, si trasferisce in Etiopia, ad Addis Abeba. Inizia a praticare il tennis all'età di 12 anni da autodidatta nel cortile di casa sua. Successivamente viene mandata in un convento a Nairobi.
Lì, come dirà lei stessa in un intervista, non riusciva a relazionarsi con nessuno non conoscendo bene la lingua, ma guadagnò il rispetto delle compagne primeggiando nello sport: diventò capitano della squadra di hockey su prato, praticò equitazione e soprattutto vinceva qualsiasi torneo tennistico a cui prendeva parte. All'età di 17 anni torna in Italia dove inizia la sua carriera tennistica.
Dopo la conquista di 27 titoli italiani (record assoluto), tre volte negli ottavi di finale a Wimbledon, quattro volte al Roland Garros (e semifinali in doppio), quarti in misto a Parigi e a Wimbledon, e dopo aver vinto nelle stessa edizione dei campionati italiani il singolo, il doppio e il doppio misto (in coppia con Adriano Panatta) nel 1975 all' età di 40 anni si ritira. Ciò però non ferma la sua voglia di innovazione che le permetterà d’intraprendere la carriera giornalistica scrivendo per la testata 'Il Giornale' e in un secondo momento anche quella da conduttrice televisiva.

Vittorie nazionali e l' approdo in campo internazionale


Tra il 1952 e il 1953 Lea Pericoli vince il titolo nazionale nella categoria juniores. L’anno dopo, vince il singolare, il doppio femminile e il doppio misto nei campionati nazionali di seconda categoria; esordisce ai campionati assoluti e vince il suo primo titolo nel doppio misto, in coppia con Giorgio Fachini. A fine stagione, vince il torneo internazionale di Crans-Montana, in Svizzera. Nel 1960 viene ammessa come testa di serie n. 16 al torneo internazionale in Francia dove si conferma arrivando agli ottavi di finale, nello stesso anno disputa anche un eccezionale torneo di Wimbledon, dove raggiunge il terzo turno nel singolare, i quarti di finale nel doppio femminile, in coppia con Silvana Lazzarino e i quarti di finale nel doppio misto, sempre in coppia con Palafox, arrendendosi alla coppia vincitrice Rod Laver e Doris  Hart.
Nel 1967, a Montecarlo, dopo tre finali vinte consecutivamente, il doppio Pericoli-Lazzarino è sconfitto in finale. Stesso risultato agli Internazionali d’Italia, dove raggiunge la finale per la quinta volta. Pericoli giunge in finale al Torneo di Reggio Emilia e disputa uno splendido torneo di singolare a Wimbledon, dove raggiunge gli ottavi di finali e viene eliminata solo dalla vincitrice Billie Jean King[4]. Agli assoluti, Lea Pericoli fa tripletta, vincendo il titolo nel singolare, nel doppio (con Nicla Migliori) e nel misto, in coppia con Nicola Pietrangeli. È l’unico titolo che conquistano insieme i due personaggi più rappresentativi del tennis italiano della seconda parte del XX secolo.
A trentatré anni, Lea Pericoli entra nell’era open del tennis, con tutto ciò che ne consegue sul piano organizzativo. Nel 1972 scopre di essere affetta da un tumore maligno. Combatte e vince anche questa battaglia. Viene operata all’inizio del 1973 e scende nuovamente in campo. Supera il record di titoli italiani assoluti, detenuto da Nicola Pietrangeli, vincendo nel singolare e nel doppio, con Lucia Bassi. A marzo del 1975, in coppia con Lucia Bassi, vince per la quinta volta il torneo di doppio femminile agli Internazionali di Montecarlo.
In ottobre, a quarant’anni, vince il doppio del Torneo Godó di Barcellona, in coppia con Daniela Marzano. Trionfa ai Campionati italiani assoluti, vincendo il titolo nel singolare, nel doppio, con Lucia Bassi e nel doppio misto, con Adriano Panatta, raggiungendo il record di ventisette titoli italiani vinti complessivamente in carriera. Si ritira da campionessa italiana in carica in tutte e tre le specialità.
Nel 1974, Lea Pericoli ha esordito come giornalista su il Giornale, diretto da Indro Montanelli ed è stata, in seguito, autrice di alcuni libri tra i quali: “ Questa bellissima vita” (La Sorgente,1976), “C’era una volta il tennis: dolce vita, vittorie e sconfitte di Nicola Pietrangeli”(Rizzoli, 2007- Premio Gianni Brera 2009), “ Maldafrica. I ricordi della mia vita (Marsilio, 2009) e “ L’angelo capovolto” (Rai Eri,2011) . La sua attività è proseguita per oltre un trentennio, come commentatrice televisiva di tennis.
Ha lavorato in televisione come presentatrice di “Paroliamo“, programma in onda su Telemontecarlonel 1977.
Nel 1981 ha vinto il Telegatto per il programma radiofonico “Carta Bianca”, con Gianni Rivera e Nicola Pietrangeli. Ha condotto inoltre sulla RAI la trasmissione innovativa “Caccia al Tesoro”, con la partecipazione di Jocelyn e Brando Quilici.
Degna di nota l’attività svolta, anche come direttrice del torneo degli Internazionali di Italia di Tennis.
Di rilievo sociale il suo impegno a sostegno di prevenzione e cura dei tumori.
Dagli anni ’80 Lea è maestra di cerimonie al Foro Italico e nel 2004 il Presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, l’ha nominata ambasciatore del tennis femminile.
Nel 2005 La Federazione internazionale le ha conferito anche il premio speciale “Service to the game”, riconoscimento dato per la prima volta nella storia ad una donna, “per il contributo tennistico durato 30 anni e altrettanti di successi giornalistici e televisivi”.
Nel 2007 è stata premiata anche con l’Award of Excellence per “il significativo contributo al successo della Coppa Davis Femminile”. Nel 2011 un’ulteriore soddisfazione professionale, ricevendo il premio Bancarella città di Pontremoli e il premio Giornalistico Bruno Raschi, traguardi mai raggiunti da una donna.

Curiosità


Nella sua vita non mancano le curiosità: Lea Pericoli a sua insaputa, mentre disputava il torneo di tennis estivo di Cortina D'Ampezzo, fu iscritta al concorso di miss Italia da Fausto Gardini e Giorgio Bellani. Sfilò sulla passerella e vinse il titolo di Miss Cortina e fu invitata anche a partecipare alla fase finale del concorso, ma non vi prese parte.

Sitografia