Pinto Cosimo

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IMMAGINI

Cosimo Pinto nasce a Novara il 14 marzo 1943. Fu un pugile che combattè nelle categorie dei pesi medi e mediomassimi.

La carriera


Cosimo Pinto si afferma nella Novara boxe grazie all’aiuto del manager Pierino Biscaldi, che ne fa da guida. Nel 1961 arriva terzo ai campionati italiani. Nel 62’vince i campionati regionali e grazie alla sua bravura nel dicembre dello stesso anno debutta all’ estero, precisamente a Ginevra, vincendo contro Horwath, un ungherese molto esperto. Il biennio 1963-64 rappresenta un periodo d’oro per il giovane ragazzo novarese perché arriva secondo ai campionati italiani. In quel memorabile 63’disputa otto incontri internazionali a Bucarest con la maglia azzurra portando a casa ben otto vittorie. Nello stesso anno vince a Napoli i Giochi del Mediteranneo e si impone nella preolimpica di Tokyo. Arriviamo al 1964, l’anno della definitiva consacrazione .In questo periodo, insieme al padre manager, Pinto lavora molto sulla velocità ,ma una seria malattia lo condiziona enormemente. Molto indebolito partecipa lo stesso ai campionati italiani, ma viene battuto al primo turno per intervento medico. Sembra un addio verso i giochi olimpici di Tokyo, ma Cosimo non molla e ne esce da vero campione. Torna sul ring vincendo i campionati militari a Tunisi, riprendendosi dalla malattia. Vince le preolimpiche di Rimini e Genova spianandosi la strada verso le tanto agognate olimpiadi di Tokyo. La grande avventura inizia il 17 ottobre 1964, 19 pugili iscritti . Pinto, di certo, non era tra i favoriti. Nei primi tre turni si sbarazza dei tre avversari, così arriva in semifinale dove si trova davanti il bulgaro Nicolov. È un match drammatico, Pinto sembra essere mandato al tappeto quando all’improvviso risvegliato da una specie di torpore, tempesta di colpi il bulgaro, che si arrende per K.O. tecnico all’ultima ripresa. Cosimo Pinto è in finale alle olimpiadi di Tokyo, un sogno che si realizza per il giovane di Novara. Il 23 ottobre si combatte la finalissima contro il russo Kiseliov. Tre riprese di fuoco, pugili in perfetta parità. Ma alla fine l’arbitro polacco alza il braccio di Cosimo. Cosimo Pinto , giovanissimo, diventa campione olimpico dei pesi medio massimi all’olimpiade di Tokyo del 1964. Biscaldi, finalmente, aveva realizzato il tanto sognato capolavoro. Pinto campione olimpico, gloria di Novara, osannato dovunque. La sua fama dura da oltre quaranta anni e non accenna a scemare . Oltre alla medaglia olimpica riceve dal CONI una “Fiat 500”, mentre la Banca popolare di Novara gli offre un impiego sicuro. Pinto prima di dedicarsi al lavoro vorrebbe togliersi un paio di soddisfazioni . Vincere il titolo italiano e quello europeo. Nel 1965 finalmente diventa campione italiano. Nel 1967 tenta la carta dei campionati europei di Roma. Viene battuto in semifinale e si aggiudica il bronzo.

Dopo il ritiro


Dopo gli europei abbandona l’ attività professionistica. Si dedica per alcuni anni ai dilettanti ma abbandona il pugilato a 25 anni dedicandosi al suo nuovo lavoro. Questa volta per Pinto è veramente la fine di una carriera breve ma fantastica. La boxe a lui non ha più nulla da dire. Nessun rimpianto: il titolo olimpico vale tutto. Dicevano di lui che si muoveva come un “gattone”, ma quando colpiva doveva far male, perché nessuno gli resisteva più di cinque minuti. E andando avanti con la vittoria e la fama non riusciva nemmeno a trovare avversari. Pierino Biscaldi, suo manager, appena lo vide all’età di 17 anni, subito capì che in lui c’era qualcosa di diverso, di nuovo, in quel ragazzo che non sorrideva mai e parlava pochissimo.