Platini Michael Francois

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IMMAGINI

Platini Michael Francois

La vita


“Destino di un calciatore... il giorno in cui Michael doveva ritirare la propria carta d'identità in Municipio, alla voce “professione” scrisse “calciatore”; l'impiegato comunale gli spiegò che quella non era una professione... l'impiegato si sbagliava, eccome se si sbagliava!”
Michael François Platini nacque il 21 giugno 1955 in Francia, Joeuf. Il giovane Michael iniziò a tirare i primi calci su esempio del padre nei suoi allenamenti e partite, allora capitano del Jovincenne. A soli sedici anni debuttò nella prima squadra del suo Paese, ed è qui che iniziò l'ascesa di questa leggenda.

La carriera


Il '76 fu l'anno della svolta del calcio francese, nonché l'anno di Platini e il suo esordio in nazionale. Ventotto goal realizzati in trentacinque partite col Nancy. La nazionale francese scoprì il suo fuoriclasse e Platini si affermò sul palcoscenico del grande calcio. Anno dopo anno Michael incantò tutti, passò al Saint-Etienne che conquistò il primo titolo di campione di Francia; nello stesso anno, Platini realizzò una grande rete con la nazionale per approdare ai mondiali spagnoli... il campione cresceva! Improvvisamente nella vita di Platini entrò l'Italia. Tutto accadde in una partita tra Francia e Italia il 23 febbraio 1982; fu la più bella partita di Michael con la maglia della nazionale e presente era l'avvocato Gianni Agnelli, che lo vide e lo volle. Platini, infatti, rappresentava l'emblema della sua idea di calcio, e proprio in quell'anno lui e Boniperti conclusero l'affare. Platini diventò così un giocatore della Juventus nella quale restò cinque anni.
Nel primo anno con la Juventus tormentato da noie muscolari non fu in perfetta condizione, ma nel girone di ritorno le sue prestazioni crebbero notevolmente tanto da riuscire a conquistare per tre volte il titolo di capocannoniere della Serie A. Nonostante ciò, però, non riuscì a vincere lo scudetto e la Coppa dei Campioni, ma Agnelli non demorse: “L'abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras”. Nell'anno successivo il “Mozart del calcio” cominciò a guidare uomini e pallone, dirigendo e segnando. Vinse per due anni consecutivi lo scudetto ed anche la Coppa Campioni, proprio quel 29 maggio dell'85, passato alla storia come la “notte della tragedia”, dove scontri tra tifosi e guerriglie causarono 39 morti. Nonostante questo, quella sera le squadre continuarono a giocare e la Juventus vinse trascinata da un Platini profondamente scosso dall'accaduto. Tante le gioie per questo campione, come la Coppa Intercontinentale e il tre volte Pallone d'Oro. Il 17 maggio 1987 Platini giocò l'ultima partita in Serie A, e dopo essere uscito dal campo dichiarò: “Ho giocato nel Nancy perché era la mia città, Saint-Etienne perché era la migliore in Francia e Juventus perché è la migliore al mondo”.

Dopo il ritiro


Due furono le favole blu per Michael, una da giocatore della sua nazionale che tanto amava, e una da Commissario tecnico. In veste di giocatore attraversò grandi gioie e delusioni infinite. Con quella maglia blu raggiunse un traguardo storico: il titolo europeo nel 1984. Partecipò a tre avventure mondiali una delle quali (Messico 1896) aspettava la Francia in un ruolo da primatrice, ma si dovette accontentare di un misero terzo posto.
Nelle vesti di Ct, invece, non ebbe altrettanta fortuna, e non riuscendo a trasmettere la sua idea di calcio, lasciò la panchina, proprio nell'anno in cui la Francia avrebbe ospitato i Mondiali '98.
Michael François Platini: calciatore, allenatore di calcio, dirigente sportivo, attualmente presidente UEFA, nominato Calciatore francese del XX secolo.

Sitografia


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