2015 - La fuga di Yusra Mardini dalla guerra in Siria

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Yusra Mardini (5 marzo 1998) è una nuotatrice siriana, specializzata nello stile libero e nello stile farfalla. Vive in Germania con lo status ufficiale di rifugiata dal 14 marzo 2016.

La fuga dalla guerra in Siria


Yusra Mardini cresce a Damasco, in Siria. Ha una sorella maggiore di nome Sarah, anch'essa una nuotatrice, e una sorella più giovane. Yusra inizia a praticare il nuoto a partire dall'età di tre anni. In seguito allo scoppio della guerra civile in Siria, diventa più difficile e pericoloso vivere nel Paese a causa dei bombardamenti. I suoi genitori iniziano a spostarsi di città in città per evitare i combattimenti e consentire alle figlie di poter continuare a nuotare. Nell'estate del 2015, le sorelle Mardini, insieme a un cugino di loro padre e ad altri profughi, intraprendono un viaggio per scappare dalla Siria. Al primo tentativo la guardia costiera li rimanda indietro mentre al secondo tentativo rischiano di morire a causa delle onde del mar Egeo in tempesta. Il loro gommone stava per affondare perchè stacarico di profughi, ma lei e la sorella con l'aiuto di altri nuotatori riuscirono a salvare tutti i profughi ed arrivare sulle sponde dell'isola Greca sani e salvi. L e loro disavventure non terminano però con l'arrivo in Grecia, nei trasferimenti in treno tra Austria e Germania dovettero affrontare giornate di fuoco con le autorità e persino con gli altri profughi a causa di furti e aggressioni. Nel mese di settembre, trovano accoglienza in Germania, a Berlino. Qui riprendono a praticare il nuoto, presso la piscina del club Wasserfreunde Spandau 04, situata a poca distanza dal campo profughi dove vivono e costruita in occasione delle Olimpiadi del 1936. A Berlino la famiglia si riunisce, con l'arrivo dei genitori e della terza figlia, che chiedono lo status di rifugiati.

Curiosità


Prima della guerra, Yusra Mardini aveva rappresentato la Siria ai Campionati mondiali di nuoto in vasca corta 2012, in Turchia. Nel mese di marzo del 2016, dopo aver ripreso ad allenarsi a Berlino, insieme all'allenatore Sven Spannekrebs, viene selezionata come portabandiera e atleta per far parte della nuova squadra degli Atleti Olimpici Rifugiati ai Giochi della XXXI Olimpiade di Rio de Janeiro.

Fonti