Balbo Cleo

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IMMAGINI

Cleo Balbo nacque a Torino il 13 aprile del 1919. Fu una schermitrice italiana. La scherma è uno sport di combattimento individuale e individuale collettivo olimpico, maschile e femminile. Le armi in questo sport sono tre: il fioretto, la spada e la sciabola mentre le azioni sono: attacco e difesa (passo avanti e passo indietro), parata di prima o mezzo cerchio, seconda, terza e parata di quarta, la cavazione è un movimento che elude le parate, l’affondo serve per un attacco diretto e infine flèche o frecciata che è un attacco di slancio verso l’avversario. La specialità di Cleo era il fioretto un’arma che può colpire solo di punta, lunga 110cm di cui 90cm sono di lama che è quadrangolare ed il resto è costituito dall’impugnatura e dalla coccia di cui la circonferenza è di 12cm. Quando si usa il fioretto la punta deve raggiungere un peso di 500 grammi. Il giocatore usa un corpetto laminato affinché una volta toccato l’avversario si possa accendere una lampadina (rossa o verde). Il bersaglio, in questo caso il tronco, può essere colpito avanti e dietro mentre la testa e gli arti non possono essere toccati. Qualora dovessero essere toccate queste zone si accenderebbe una luce bianca la quale indica: “bersaglio non valido”. Clementina (questo era il suo vero nome) iniziò con l’atletica leggera. Nel 1935 stabilì il nuovo record italiano con la staffetta 3x800 con un tempo di 8:09:6. Nel 1937 impostò il record mondiale con le compagne di squadra Candida Giorda-Cecchetti e Leandrina Bulzacchi con un tempo di 7:32. Nel 1938 batté il titolo italiano degli 800 metri con un tempo di 2’25”2. Nel 1940 iniziò a fare scherma tant’è che diventò una potente schermitrice. Nel 1947 durante il Campionato mondiale di scherma ricavò la convocazione italiana, dove vinse così il bronzo nel fioretto a squadre. Cleo è soprattutto conosciuta per la sua raccolta di libri intitolata “Minny” che scrisse nel 1964, la quale fu premiata e le sue raccolte vennero inserite nella letteratura di Torino. Risiedé per un lungo periodo della sua vita a Trofarello (in provincia di Torino) dove il comune le dedicò nel 1986 una via. Morì nel 1984 il 19 maggio a Torino nella sua casa a causa di una malattia.

Sitografia


  • "Genesi e regolamento degli sport" di Daniele Masala.
  • "Wikipedia"