Burke Thomas

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IMMAGINI

Thomas Edmund Burke, detto Tom nasce a Boston il 15 gennaio 1875 e muore a Boston il 14 febbraio 1929. E’ stato un velocista statunitense, la prima stella olimpica dello sprint (183 cm / 66 kg), vincitore di due medaglie d'oro nei 100 e nei 400 metri piani alle prime Olimpiadi moderne di Atene nel 1896.

BIOGRAFIA

Da giovane frequentò l'Università di Boston, reputò di potersi cimentare ai Giochi olimpici avendo vinto i 400 metri e le 440 iarde alla AAU (Amateur Athletic Union, federazione sportiva degli Stati Uniti d'America, che organizza vari campionati di più sport) nel 1895. Dei sei americani a vincere titoli olimpici di atletica leggera nel 1896, Tom Burke era forse l'unico che sarebbe stato ancora incoronato campione se tutti i migliori atleti del mondo fossero stati riuniti ad Atene. Alle Olimpiadi di Atene, ha dominato completamente entrambi gli sprint e non è mai stato seriamente minacciato nelle manche o nella finale di entrambi gli eventi. Dopo aver vinto l'AAU 440y nel 1895, fu l'unico campione americano in carica a gareggiare ad Atene. Le batterie dei 100 metri si svolsero nel pomeriggio del 6 aprile 1896, subito dopo la conclusione della cerimonia di apertura dei Giochi, ragion per cui la prima serie, fu vinta in 12”2 dall’americano Francis Lane dell’Università di Princeton, rappresenta in assoluto la gara inaugurale dei “Giochi dell’Era Moderna“, ed il suo tempo fu il primo record olimpico, peraltro immediatamente eguagliato dal connazionale Thomas Curtis che si impose nella seconda batteria, e venne migliorato da Burke, il quale fa sua la terza in 11”8, grazie anche all'assenza di forti velocisti come il suo connazionale Bernie Wefers, specialista incontrastato della disciplina. Nella stessa edizione dei Giochi olimpici a meno di due ore di distanza furono in programma le eliminatorie dei 400 metri la gara in cui fu maggiormente accreditato, alle quali parteciparono appena 7 concorrenti, 5 dei quali provenienti dalle batterie dei 100 metri, così che gli stessi furono suddivisi in due serie che prevedevano che i primi due si qualificassero per la finale a quattro in programma all’indomani. Burke si aggiudicò la seconda serie in 58”4 e vinse con un distacco di circa un metro e mezzo la finale, dominando la gara sin dai primi appoggi per concludere in 54”2 nuovo record olimpico della distanza. Tre giorni dopo, alle 14:30 del 10 aprile, fu in programma la finale dei 100 metri, favoriti i compagni Burke e Curtis, già beniamini del pubblico presente. In quell'occasione vennero notati per la sua partenza rannicchiata, accovacciata, poco comune allora, mentre normalissima oggi, considerata una delle prime innovazioni olimpiche. Tuttavia Burke adottò il rivoluzionario sistema di partenza messo a punto dall'allenatore Mike Murphy che era stato sperimentato fin dal 1888 dal connazionale Charles Sherrill. Sfida annunciata che però venne a mancare, in quanto Curtis, probabilmente resosi conto della superiorità di Burke dopo la sua esibizione sui 400 metri, preferì non sprecare energie. Burke non ebbe pertanto difficoltà a cogliere il suo secondo oro, affermandosi in 12” netti precedendo il tedesco Hofmann. E’ stato l'unico atleta che sia riuscito a vincere due ori olimpici sia nella gara dei 100 m piani che in quella dei 400 m piani. In seguito continuò la sua carriera atletica vincendo le 440 e le 880 iarde all'IC4A (Intercollegiate Association of Amateur Athletes of America). Nel 1897 fu uno degli iniziatori della maratona di Boston ispirata dal successo della maratona olimpica del 1896. Con la fine del XIX Secolo, il 25enne Burke disse addio all’attività agonistica, essendosi laureato in legge ed avendo optato per la professione di avvocato, ma non lascia definitivamente il mondo dell’atletica leggera che gli ha garantito la notorietà, sia in veste di tecnico che di giornalista, scrivendo articoli per “The Boston Journal” e per il “Boston Post“. Servì brevemente come allenatore di atletica leggera presso l'Accademia di Mercersburg. Burke scompare nella natia Boston a soli 54 anni, ma il suo nome viene molto più gloriosamente ricordato per essere stato quello di colui che ha inaugurato l’albo d’oro della velocità alle Olimpiadi dell’era moderna.

SITOGRAFIA