Loi Duilio

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IMMAGINI

Duilio Loi nasce a Trieste il 19 aprile del 1929. È stato uno dei più grandi pugili italiani.

I risultati


Trascorse parte dell'infanzia e l'adolescenza a Genova e, all'età di sedici anni, cominciò a frequentare la palestra di Dario Bensi. Nel 1948, seguendo i consigli dell'ex campione Amedeo Dejana, passò al professionismo con il procuratore Umberto Branchini. Per più di quattordici anni di carriera da professionista, Loi ha detenuto i titoli di campione d’Italia e d’Europa dei pesi leggeri e pesi welter, e campione del mondo dei pesi welter juniors.

La carriera


Il mitico Duilio Loi, non possedeva un pugno potente, ma boxava con incredibile velocità di braccia ed una tecnica cosi ricca da mettere in difficoltà avversari più potenti di lui, afferrandoli, con doppiette al fegato e al mento. Era “l’uomo degli ultimi due round”, in quanto si riservava sempre energie nel finale per frastornare gli avversari con colpi pesanti e finire in bellezza. Nelle rivincite, inoltre, era solito cambiare tattica a seconda dell’avversario. Come tutti nella vita, ebbe gioie e dolori, trascorse parte dell’infanzia e dell’adolescenza a Genova e fin dall’età di sedici anni iniziò seguire i consigli di ex campioni, per passare poi al professionismo. Il 18 luglio 1951, a Milano, conquistò il titolo di campione d’Italia, dei pesi leggeri, contro Pierluigi Liboldi. Il 17 agosto del 1952, a Copenaghen, fu sconfitto ai punti per la prima volta dal danese Jorgen Johanssen, il quale fu poi successivamente battuto nella rivincita a Milano, il 6 febbraio 1954.
Mantenne, comunque, la cintura di campione italiano, avendola difesa a Cagliari contro Emilio Marconi, il 2 aprile 1952, (vittoria ai punti). Il 28 gennaio 1953, a Milano batté Ernesto Formenti per Kot alla nona ripresa, mentre si concluse in parità la rivincita con Emilio Marconi, del 13 novembre 1953, a Grosseto. Il 13 maggio 1954, difese il titolo europeo contro il bronzo olimpico Bruno Visintin, contro il quale mise in palio anche il titolo italiano e al quale inferse la prima sconfitta ai punti. Il 3 luglio dello stesso anno difese vincendo ai punti l'assalto europeo del francese Jacques Herbillon.
Duilio partì, quindi, per una vittoriosa tournèe in Australia e negli Stati Uniti.
Mise ancora i in palio i suoi titoli dei pesi leggeri, il 2 luglio 1955, contro Giancarlo Garbelli, battendolo ancora ai punti; due giorni dopo un incidente automobilistico, difese ancora il titolo europeo contro lo spagnolo Jose Hernandez, al Vigorelli di Milano, ma non andò oltre il pari. Ma il 26 dicembre 1956, nella rivincita, lo batté ai punti in quindici riprese. Vinse ancora contro il francese Felix Chiocca (26 dicembre 1957, ai punti) e contro Mario Vecchiato (parità, il 5 settembre 1958 a Milano).
Nel 1959 passò alla categoria pesi welter, dove conquistò la cintura, europea battendo ai punti, prima Emilio Marconi, poi Bruno Visintin (dopo aver rinunciato alla cintura dei welters).
A trentuno anni, Loi, sembrava avviato verso la fine della carriera pugilistica, senza aver mai avuto l’opportunità di combattere il titolo mondiale, ma il 1° settembre 1960 a S.Siro, dopo Carnera e D’Agata, Duilio divenne il terzo italiano a conquistare un titolo mondiale di pugilato: nei pesi welter jr., egli atterrò l’avversario Carlo Ortiz alla sesta ripresa. Era questa una rivincita in seguito al primo incontro di tre mesi prima a San Francisco, vinto da Ortiz con un discusso verdetto.
La vittoria su Ortiz, tuttavia, non era stata unanime, in quanto un giudice americano si era pronunciato per il pari. Ortiz riuscì quindi a ottenere facilmente l'organizzazione di un terzo incontro che si disputò nuovamente a San Siro, il 10 maggio 1961, di fronte a 61.900 spettatori paganti. In tale occasione, Loi confermò ancor più ampiamente la sua superiorità: il verdetto fu unanime in quanto Duilio riuscì anche ad atterrare l'avversario alla sesta ripresa. Nel 1962, Loi, conquistò nuovamente la corona mondiale per i pesi leggeri (titolo difeso per ben otto volte tra il 1954-1958) e quello dei welter (difeso invece per quattro volte tra il 1959-1962). A questo punto, a trentaquattro anni circa.

Dopo il ritiro


Nel 1963, Loi annunciò pubblicamente il suo ritiro, ancora in possesso, come i grandissimi della boxe, del titolo mondiale della categoria superiore e anche di quello europeo della categoria superiore.
Diventò anche presidente della federazione autonoma sindacato ex pugili.
Fra alti e bassi del suo trascorso, disputò 126 incontri: 115 vittorie, 8 pareggi e solo 3 sconfitte. Nella sua lunga carriera, infatti, Loi conobbe solo tre volte l'onta della sconfitta, ma mai prima del limite e con avversari che, successivamente, riuscì a sconfiggere. Fu campione europeo ininterrottamente per nove anni, senza mai aver perso. Non si lasciò mai suggestionare dal successo e seppe ritirarsi in tempo, subito dopo la sua maggiore affermazione.
La “International Boxing Hall of Fame” lo ha annoverato fra i più grandi pugili di ogni tempo, unico italiano insieme a Nino Benvenuti.
È morto a Tarzo (TV) il 20 gennaio del 2008 e attualmente è sepolto nel cimitero comunale di Milano.

Fonti


  • Wikipedia
  • Corriere della sera
  • Tutto Trieste.it,
  • La storia siamo noi.