Maiorca Enzo

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IMMAGINI

Enzo Maiorca nasce a Siracusa il 21 giugno 1931, dove muore il 13 novembre 2016. Già a quattro anni imparò a nuotare e presto ha iniziato anche ad andare sott’acqua, anche se, come lui stesso ha confessato, aveva una gran paura del mare. Paura che non gli è passata nonostante sia diventato un campione; lo dimostra il fatto che alle giovani leve ripeteva sempre quanto sia salutare il mare e quanto sia di fondamentale importanza averne paura per non prenderlo mai sottogamba.

La carriera


Da ragazzo Enzo ha fatto gli studi classici, conditi sempre da una grande passione per lo sport, per lo più di quelli legati all’acqua, come le immersioni subacquee o il canottaggio, anche se ha praticato pure la ginnastica. In quegli anni praticò anche la pesca subacquea immergendosi a tre o quattro metri di profondità, ma il rispetto per gli esseri viventi (era un vegetariano dichiarato) e per la natura lo portarono a rinunciare a quel tipo di attività. Per questo dichiarò: « È avvenuto tutto all'improvviso. Mi ero immerso in una secca poco lontana dal capo che protendendosi verso il mare aperto chiude a sud la baia di Siracusa. Quella mattina mi accadde di arpionare una cernia. Una cernia robusta, combattiva. Si scatenò sul fondo una vera e propria lotta titanica fra la cernia che pretendeva di salvare la sua vita e me che pretendevo di togliergliela. La cernia era incastrata in una cavità fra due pareti; cercando di rendermi conto della sua posizione passai la mano destra lungo il suo ventre. Il suo cuore pulsava terrorizzato, impazzito dalla paura. E con quel pulsare di sangue ho capito che stavo uccidendo un essere vivente. Da allora il mio fucile subacqueo giace come un relitto, un reperto archeologico impolverato nella cantina di casa mia”. Era il 1967.

Un giorno, invece, un amico medico gli mostra un articolo in cui si parlava di un nuovo record di profondità a -41 metri strappato a Raimondo Bucher da Ennio Falco e Alberto Novelli (campioni di pesca subacquea). È l’estate del 1956 e Maiorca rimase molto suggestionato da quell’impresa. Dopo un breve periodo di riflessione, decide di entrare in competizione con quei grandi nelle immersioni in apnea e si impegna per strappare loro il titolo di uomo che è andato più in profondità negli abissi marini. Nel 1960 corona il suo sogno toccando quota -45 metri battendo il brasiliano Santarelli il quale, nel settembre dello stesso anno, si riappropria del titolo raggiungendo i -46 metri; il primato dura poco perché già in novembre Enzo raggiunge i -49 metri.

È l’inizio di una grande era che lo vedrà sulla scena per 16 anni, fino al 1976. A questo punto decide di astenersi dal mare e dalle imprese sportive.

Ma, nel 1988, per le proprie figlie Patrizia e Rossana (entrambe detentrici di serie di record mondiali d'immersione in apnea), ritornò all'apnea per raggiungere il suo ultimo record di -101 metri. La figlia Rossana è poi morta di cancro nel 2005.

Curiosità


Nel suo curriculum vitae si nota anche un percorso politico legato alla destra come senatore della Repubblica, e l’appartenenza alla Loggia Archimede di Siracusa del Grande Oriente d’Italia cui fu iniziato nel 1977 (dichiarazione fatta proprio dal Gran Oriente d’Italia nel 2017).

Nel suo percorso agonistico, Maiorca ha incontrato molti rivali, alcuni storici: il più grande è stato il brasiliano Amerigo Santarelli ritiratosi nel 1963, poi ci furono Williams, Croft e il francese Jaques Mayol.


i suoi records


Questi i suoi record di profondità più prestigiosi, dal 1960 al 1988:
1960, - 45m (settembre), - 49 (novembre);
1962, -51m;
1964, - 53m;
1965, - 54m;
1966, - 62m;
1967, - 64m;
1968, - 69m;
1969, - 72m;
1970, - 74m;
1971, - 77m;
1972, - 78m;
1973, - 80m;
1974, - 87m;
1986, - 91m;
1987, - 94m;
1988, - 101m.

Dopo il ritiro


Nella sua vita, Enzo ha scritto diversi libri, tra cui il più famoso è “A capofitto nel turchino: vita e imprese di un primatista mondiale”, Milano, ed. Mursia, 1977.
Muore all'età di 85 anni il 13 novembre 2016 e la sua città, Siracusa, in suo onore proclamò il lutto cittadino nel giorno del suo funerale.

Bibliografia


“Fino all’ultimo respiro” di Stefano Makula
"A capofitto nel turchino" di Enzo Maiorca
"Restiamo animali" di Lorenzo Guadagnucci

Sitografia