Malone Karl Anthony

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IMMAGINI

Karl Anthony Malone ,ex cestista statunitense, professionista nella NBA, nasce a Bernice(Louisiana) il 24 luglio 1963. E’ stato uno dei pochi giocatori della Nba Capace di unire un grande talento individuale ad una straordinaria forza fisica che lo hanno reso uno dei migliori cestisti di ogni epoca.

La carriera


Proveniente dalle zone povere della Louisiana, Karl, è l’ultimo di 9 figli gestiti da mamma Shirley, abbandonata dal marito Shedrick, che prima aveva tentato di costruire una nuova famiglia con un’altra donna e poi si era suicidato quando Karl aveva 14 anni. Per dare una mano, insieme ai suoi fratelli, lavora nella fattoria di proprietà e caccia o pesca per portare a casa qualcosa di più da mangiare. Dopo aver dominato a livello liceale con Summerfield High School, Malone deve scegliere l’università e rifiuta quella di Arkansas allenata da Coach Eddie Sutton, 3 volte alle final four e più di 800 vittorie in carriera in Division I, semplicemente per potere restare vicino alla propria famiglia e sceglie come college il locale ateneo di Louisiana Tech. La storia non cambia, Malone domina anche al college e con un record di 29-3, nel suo terzo anno, porta i suoi Bulldogs al torneo NCAA per la prima volta nella storia e li trascina fino alle sweet 16. Arriva il momento di fare il grande salto, in un anno in cui vengono scelti Patrick Ewing, Chris Mullin o Arvydas Sabonis, e la chiamata arriva alla numero 13 dagli Utah Jazz. I Jazz, che da poco si erano spostati a Utah da New Orleans, non avevano avuto di certo una storia vincente, ma nella stagione 1983/84 e nella successiva, trascinati da Adrian Dantley, erano riusciti a qualificarsi per i playoff. C’è da ricordare che, nel 1984, Utah aveva draftato John Stockton, playmaker di 185 centimetri. Siamo nella stagione 1987/1988 Malone era riuscito a portare i suoi Jazz a raggiungere per due volte i playoff uscendo al primo turno. Questa è la stagione della svolta si consolida uno delle più grandi coppie della storia della pallacanestro. Stockton e Malone sono semplicemente una delle più incredibili sintonie viste sul parquet e in quell’anno lo dimostrano al mondo: stockton in maglia numero 12 realizza 13.8 assist di media e The Mailman(“il postino” per il fatto che in ogni partita e in qualunque condizione fisica faceva sempre il suo lavoro) segna 27.1 punti, e esordisce all’All-Star Game per la prima volta. Quell’anno ai playoff però, dopo aver liquidato i Trail Blazers, i Jazz vengono sconfitti in 7 gare dai Los Angeles Lakers del trio Magic Johnson-James Worthy-Kareem Abdul Jabbar. Nelle 11 partite giocate in quei playoff, “The Mailman”, totalizza 29.7 punti e 11.8 rimbalzi di media, ma si scontra contro la grande sfortuna della sua carriera: l’essere vissuto nell’era delle più grandi squadre di sempre. Dopo che nel 1984 era stato tagliato fuori dai giochi olimpici, parteciperà alle Olimpiadi di Barcellona 1992 di Atlanta 1996 , con l'originale Dream Team, stravincendo in entrambi i casi la medaglia d'oro. Tornato a Utah ancor più consapevole del suo grande talento Malone nel 1996-1997 guida i Jazz, per la prima volta nella loro storia, alle finali NBA vincendo anche il titolo di MVP della stagione, ma ad attenderli ci sono i Chicago Bulls di Michael Jordan troppo forti a cui “Il postino” e i Jazz devono arrendersi per 4-2. L'anno dopo i Jazz ritornano in finale, sempre contro i Bulls, ma questa volta con il fattore campo dalla loro. Sul punteggio di 3-2 per i Bulls, i Jazz hanno due partite al Delta Center, il palazzetto di Salt Lake City. La sesta partita è un duello fra tutte le stelle delle rispettive squadre. Malone trascina i Jazz ad un finale equilibrato. Negli ultimi secondi, però, Jordan effettua una delle giocate piu incredibili, strappa il pallone a Karl Malone e segna il canestro del sorpasso decisivo a 6,6 secondi dal termine, togliendo alla coppia Stockton-Malone il sogno di un anello di campioni.L’anno seguente Malone vince ancora il titolo di MVP della stagione nel 1998-1999, ma non riuscirà più a portare i Jazz in finale. Così, quando al termine della stagione 2002-2003 Stockton si ritira, Malone si trasferisce ai Los Angeles Lakers, in quello che è il nuovo team dominante della NBA, con Kobe Bryant, Shaquille O'Neal e Gary Payton. La sfortuna, tuttavia, si accanisce su Malone, costretto a saltare buona parte della stagione regolare per un infortunio (fino a quel momento aveva saltato solo dieci partite nella sua carriera). Nonostante ciò i Lakers arrivano in finale, ma un altro infortunio impedisce a Malone di essere al meglio. I Lakers si devono arrendere per 4-1 ai Detroit Pistons, lasciando ancora una volta Malone senza anello. Malone decide di uscire dal contratto con i Lakers, rinunciando al secondo anno previsto nell'accordo con il club di Los Angeles e tenendo in sospeso le decisioni sul suo futuro. Infine, nel febbraio 2004, decide di ritirarsi,. Con 36.928 punti, Malone chiude la sua carriera come secondo marcatore assoluto di tutti i tempi, dietro al solo Kareem Abdul-Jabbar e al primo posto tra i realizzatori in una singola squadra (36.374 punti con gli Utah Jazz). Il 24 marzo 2006, gli Utah Jazz hanno ritirato la maglia di Karl Malone, il cui numero 32 non potrà essere più indossato da nessun giocatore dei Jazz. Detiene il record di tiri liberi tirati (13.188) e realizzati (9.787).

I record


  • Detiene il record di rimbalzi difensivi (11.406, limitato però al fatto che i rimbalzi offensivi vengono conteggiati solo a partire dalla stagione 1993-94).
  • Detiene il record di assist (5.248) e palle recuperate (2.085) per un'ala grande.
  • Detiene il record di stagioni con almeno 20 punti di media a partita (17).
  • Detiene il maggiore numero di stagioni consecutive con almeno 2000 punti segnati (12). È da sottolineare che il numero di stagioni sarebbe salito a 13 se non si fosse verificato lo sciopero dell'NBA nella stagione 1998-1999, nella quale si sono disputate solo 50 partite di regular season.

Curiosità


Ha giocato in NBA dal 1985 al 2004: negli Utah Jazz dal 1985 al 2003, raggiungendo le finali nel 1997 e nel 1998 (entrambe perse contro i Chicago Bulls), e nel 2003-2004 coi Los Angeles Lakers, dove ha chiuso la carriera dopo un'altra finale persa. Soprannominato The mailman (il postino) per il fatto che in ogni partita e in qualunque condizione fisica faceva sempre il suo lavoro, si è ritirato ufficialmente nel 2005. Malone è il secondo miglior marcatore NBA di sempre con 36.928 punti messi a referto: è secondo solo a Kareem Abdul-Jabbar, che ha totalizzato 38.387 punti.

NBA


Utah Jazz
Malone viene scelto al draft NBA del 1985, come tredicesima scelta assoluta, dagli Utah Jazz.
Dimostra subito la sua origine non cittadina dicendo di essere contento di giocare nella fantastica città di Utah, non sapendo che Utah è il nome dello Stato e la città è Salt Lake City. Nei Jazz troverà un playmaker con cui riscriverà la storia della squadra, John Stockton. In quegli anni, infatti, i Jazz stavano ricostruendo il team e lo faranno brillantemente con la giovane coppia play-ala: diverrà famosa infatti la frase dei telecronisti "Stockton to Malone!", a segnalare le eccezionali capacità di passaggio del primo e realizzative del secondo.
I Jazz non mancheranno mai l'accesso ai play-off per tutti gli anni della carriera di Stockton e Malone e spesso arrivano fino alla finale della Western Conference.

Le finali 1997 e 1998


Nel 1996-1997 i Jazz, per la prima volta nella loro storia, arrivano alle finali NBA e ad attenderli ci sono i Chicago Bulls di Michael Jordan. Malone, forte del primo titolo di MVP della stagione, crede nella vittoria, ma i Bulls sono troppo forti e i Jazz si devono arrendere per 4-2. L'anno dopo i Jazz ritornano in finale, sempre contro i Bulls, ma questa volta con il fattore campo dalla loro. Sul punteggio di 3-2 per i Bulls, i Jazz hanno due partite al Delta Center, il palazzetto di Salt Lake City. La sesta partita è un duello fra tutte le stelle delle rispettive squadre. Malone trascina i Jazz ad un finale equilibrato. Negli ultimi secondi, però, Jordan gli ruba la palla e segna il canestro del sorpasso decisivo a 6,6 secondi dal termine, togliendo alla coppia Stockton-Malone il sogno di un anello di campioni.

Gli ultimi anni


Malone vince ancora il titolo di MVP della stagione nel 1998-1999, ma non riuscirà più a portare i Jazz in finale. Così, quando al termine della stagione 2002-2003 Stockton si ritira, Malone si trasferisce ai Los Angeles Lakers, in quello che è il nuovo team dominante della NBA, con Kobe Bryant, Shaquille O'Neal e Gary Payton.
La sfortuna, tuttavia, si accanisce su Malone, costretto a saltare buona parte della stagione regolare per un infortunio (fino a quel momento aveva saltato solo dieci partite nella sua carriera). Nonostante ciò i Lakers arrivano in finale, ma un altro infortunio impedisce a Malone di essere al meglio. I Lakers si devono arrendere per 4-1 ai Detroit Pistons, sfavoriti dal pronostico, lasciando ancora una volta Malone senza anello.
Malone decide di uscire dal contratto con i Lakers, rinunciando al secondo anno previsto nell'accordo con il club di Los Angeles e tenendo in sospeso le decisioni sul suo futuro. Infine, nel febbraio 2004, decide di ritirarsi, smentendo le voci che lo davano ormai promesso ai San Antonio Spurs. Con 36.928 punti, Malone chiude la sua carriera come secondo marcatore assoluto di tutti i tempi, dietro al solo Kareem Abdul-Jabbar (che però ha una media punti a partita più bassa) e al primo posto tra i realizzatori in una singola squadra (36.374 punti con gli Utah Jazz).
Detiene il record di tiri liberi tirati (13.188) e realizzati (9.787).
Detiene il record di rimbalzi difensivi (11.406, limitato però al fatto che i rimbalzi offensivi vengono conteggiati solo a partire dalla stagione 1993-94). Detiene il record di assist (5.248) e palle recuperate (2.085) per un'ala grande.
Detiene il record di stagioni con almeno 20 punti di media a partita (17).
Detiene il maggiore numero di stagioni consecutive con almeno 2000 punti segnati (12). È da sottolineare che il numero di stagioni sarebbe salito a 13 se non si fosse verificato lo sciopero dell'NBA nella stagione 1998-1999, nella quale si sono disputate solo 50 partite di regular season.
Nel 1996 è stato inserito nel gruppo dei 50 migliori giocatori della storia della lega.
Ha inoltre partecipato a due Olimpiadi, Barcellona 1992, con l'originale Dream Team, e Atlanta 1996, vincendo in entrambi i casi la medaglia d'oro. Il 24 marzo 2006, gli Utah Jazz hanno ritirato la maglia di Karl Malone, il cui numero 32 non potrà essere più indossato da nessun giocatore dei Jazz. Malone avrebbe potuto usare il 32 anche nell'anno a Los Angeles, nonostante quella maglia fosse stata ritirata per onorare Magic Johnson: il grande ex-giocatore dei Lakers si dichiarò infatti disposto a concedere a Malone l'uso del proprio numero, ma Karl preferì rifiutare in segno di rispetto. Malone a Los Angeles giocò con il numero 11, lo stesso che aveva sempre indossato in nazionale.