Nadal Rafael

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IMMAGINI

Nadal Rafael è nipote ex frate dell'ex calciatore Miguel Angel Nadal e del suo attuale allenatore Toni Nadal, che ne sono pertanto gli zii. Quest'ultimo lo introdusse ad un corso di tennis quando Rafael aveva tre anni, ed è sin da allora il suo allenatore. Nadal avrebbe voluto giocare a calcio, ma quando vinse un torneo under 12 ad 8 anni mise da parte i propositi calcistici sebbene fosse ancora un promettente calciatore. Suo zio Toni migliorò lo stile di gioco del nipote nel corso degli anni e gli insegnò a giocare bene il rovescio bimane nonché a potenziare il già forte gioco mancino.

La carriera


Nadal Rafael lasciò Manacor a 14 anni per andare a Barcellona ad allenarsi ed esordì fra i professionisti a 14 anni e 7 mesi nei tornei satellite. Nel settembre 2001 ottenne i primi punti e a fine anno fu n° 818 al mondo. Il primo match ATP lo vinse nell'aprile 2002 a Maiorca contro Ramon Delgado, diventando il 9° Under 16 a vincere un match nell'era Open. Nel 2002 chiuse l'anno al 235° posto ATP. Inoltre conquistò le semifinali al Wimbledon juniores.Nel 2003 arrivò in finale a Cagliari, sconfitto da Filippo Volandri, conquistò il prestigioso challenger di Barletta e poche settimane dopo giocò il suo primo torneo Master a Montecarlo, passando 2 turni; questa performance gli permise di entrare fra i primi 100 al mondo. Debuttò a Wimbledon e arrivò fino al 3° turno, primo Under 18 a raggiungere questo traguardo dai tempi di Boris Becker. Dopo un mese era fra i top 50.Nel gennaio 2004 raggiunse la sua prima finale ATP ad Auckland e un mese dopo esordì in Coppa Davis nel match contro la Repubblica Ceca; perse con Jiri Novak, ma vinse poi con Radek Stepanek. Nel torneo Master Series di Miami ottenne una prestigiosa vittoria, affrontando e battendo al terzo turno, in due set, il numero uno del mondo Roger Federer, iniziando la più interessante rivalità del tennis contemporaneo. A Sopot ad agosto conquistò il primo titolo ATP. Il 3 dicembre la sua vittoria su Andy Roddick fu decisiva per il quinto trionfo della Spagna nella Coppa Davis e Nadal divenne il più giovane vincitore nella storia del trofeo. Chiuse la stagione al 48esimo posto della classifica mondiale.Il 2005 fu l'anno della consacrazione, conquistò ben undici tornei in stagione (Costa Do Sauipe, Acapulco, Montecarlo AMS, Barcellona, Roma AMS, Open di Francia, Bastad, Stoccarda, Montreal AMS, Pechino, Madrid AMS) su dodici finali disputate (solo Roger Federer fece altrettanto nel 2005), stabilendo il record di tornei Master Series vinti in un anno con 4 vittorie (record che condivide con Roger Federer vincitore di 4 tornei Master Series nella stessa stagione e nel 2006).Al Master Series di Roma vinse contro Guillermo Coria dopo una sfida infinita durata 5 ore e 14 minuti. Il 23 maggio battendo in finale Mariano Puerta conquistò il suo primo Roland Garros e raggiunse la seconda posizione nella classifica ATP. Un infortunio al piede gli impedì di disputare la Masters Cup di Shanghai.Il 2006 si aprì per lui con il forfait agli Australian Open sempre a causa degli stessi problemi fisici, ma al suo ritorno sui campi, dopo aver perso in semifinale a Marsiglia da Arnaud Clement, vinse il torneo di Dubai in finale contro Roger Federer. Conquistò nuovamente i tornei Master Series di Montecarlo e Roma, battendo in entrambe le occasioni Federer in finale. Confermò la vittoria del torneo casalingo di Barcellona e l'11 giugno 2006, batté nuovamente, in finale al Roland Garros, il rivale svizzero, conquistando il suo secondo torneo dello Slam. Con questo risultato, Nadal divenne il primo giocatore della storia a realizzare il cosiddetto "Slam rosso" (vittorie nei tre più prestigiosi tornei su terra rossa, Montecarlo, Roma, Parigi) per due anni di seguito, confermandosi uno specialista della superficie. In particolare con la vittoria al primo turno del Roland Garros, contro lo svedese Robin Soderling, stabilì il nuovo record di vittorie consecutive sulla terra rossa, 54, superando la striscia dell'argentino Guillermo Vilas: la serie aveva avuto inizio nel 2005 al Master Series di Montecarlo. A Wimbledon, sull'erba, lo spagnolo riesce ad arrivare in finale, dove viene poi sconfitto dallo svizzero Roger Federer in quattro set (6/0, 7/6, 6/7, 6/3).Il dopo Wimbledon è stato però deludente: Nadal venne eliminato nei primi turni in diversi tornei, non riuscendo a conquistare più un titolo e venendo eliminato nei quarti degli U.S. Open dal russo Mikhail Youzhny in 4 set. Alla sua prima Masters Cup, sconfitto da Blake nel Round Robin, incontrò Federer in semifinale venendo battuto in due set 6-4 7-5. Concluse anche questa stagione al secondo posto dietro lo svizzero.Il 2007 di Rafa, dopo un inizio stentato (sconfitto tra l'altro agli Australian Open nei quarti di finale dal cileno Fernando Gonzalez) lo ha visto trionfare a Marzo al Master Series di Indian Wells, battendo in finale il serbo Novak Djokovic, ad Aprile al Master Series di Montecarlo, sconfiggendo per l'ennesima volta in finale Roger Federer, a Barcellona battendo in finale Guillermo Canas, e a maggio al Master Series di Roma, battendo in finale il cileno Fernando Gonzalez. Nel corso di questo torneo, inoltre, superò il record di 75 vittorie consecutive su un singolo terreno (nel suo caso sulla terra) che era detenuto da John McEnroe. Successivamente, al torneo di Amburgo, lo spagnolo ha perso la finale da Roger Federer, fermando a 81 la sua striscia di vittorie consecutive sulla terra.Nonostante questa sconfitta, Nadal riesce a battere lo svizzero dopo due settimane, al Roland Garros. Di nuovo assieme in finale come l'anno precedente, Nadal ha portato a casa per il terzo anno consecutivo il titolo (unico tennista dopo Bjorn Borg nell'era Open), col punteggio di 6\3 4\6 6\3 6\4, cedendo proprio nell'ultima partita l'unico set perso nel torneo. Incrementò la sua serie incredibile di vittorie all'Open di Francia, 21-0. Con questa vittoria il tennista maiorchino porta a 3 i titoli vinti nel grande Slam, in 13 partecipazioni (terzo nella statistica dopo John McEnroe e Jimmy Connors). Attualmente detiene un record incredibile: nei 43 match disputati al meglio dei 5 set sulla terra, Nadal è riuscito a vincerli tutti.Raggiunse di nuovo la finale del Torneo di Wimbledon e riuscì a mettere in difficolta Roger Federer costringendolo per la prima volta in cinque anni ad un match di cinque set sull'erba londinese (7-6,4-6,7-6,2-6,6-2). Nelle dichiarazioni di fine gara lo svizzero affermò: "meritava anche lui questo titolo".In seguito Nadal vinse a Stoccarda ma, come l'anno precedente, non brillò nella seconda parte di stagione venendo eliminato al 4° turno agli US Open dal connazionale Ferrer in 4 set. Chiuse la stagione con la finale del torneo Master Series di Parigi Bercy (sconfitto da David Nalbandian per 6-4 6-0) e con una nuova semifinale alla Masters Cup di Shanghai (ancora battuto da Federer per 6-4 6-1). Per il terzo anno consecutivo chiuse la stagione al secondo posto del ranking.Comincia la stagione raggiungendo la finale al Chennai Open, dove viene riesce a vincere soltanto un game contro il russo Mikhail Youzhny, e la prima semifinale agli Australian Open, dove viene sconfitto dalla sorpresa del torneo Jo-Wilfried Tsonga. Arriva al primo Masters Series di Indian Wells dopo le non brillanti prestazioni di Rotterdam, sconfitto al secondo turno da Seppi, e Dubai, eliminato ai quarti per mano di Andy Roddick. Qui batte Tsonga e Blake prima di soccombere nettamente in due set a Novak Djokovic, che lo succederà quindi nell'albo d'oro del torneo. La settimana successiva arriva fino alla finale del Master di Miami dopo aver sconfitto tra gli altri: Kiefer, Blake e Berdych, ma qui viene superato dal russo Nikolay Davydenko, che s'impone per 6-4 6-2. Dopo aver giocato e vinto a Brema in Coppa Davis contro Nicolas Kiefer, in aprile si aggiudica per la quarta volta consecutiva il Master Series di Monte-Carlo, dopo aver battuto in sequenza Ancic, Ferrero, Ferrer, Davydenko e, in finale, Federer. Il giorno dopo diventa il primo giocatore ad aggiudicarsi nella stessa edizione singolare e doppio sconfiggendo insieme a Tommy Robredo la coppia formata da Mahesh Bhupati e Mark Knowles con il punteggio di 6-3, 6-3. A Barcellona ripete il poker di Montecarlo sconfiggendo il connazionale Ferrer con il punteggio di 6-1 4-6 6-1.Al torneo Masters Series di Roma Nadal è sconfitto al secondo turno dal connazionale Juan Carlos Ferrero con il punteggio di 7-5 6-1, penalizzato da un problema di vesciche al piede. Ad Amburgo vince per la prima volta battendo in finale con il punteggio di 7-5 6-7 6-3 il numero 1 del mondo Roger Federer dopo aver sconfitto in semifinale Novak Djokovic.Al Roland Garros vince per la quarta volta consecutiva, per la prima volta senza perdere un set, battendo in finale nuovamente Federer per 6-1 6-3 6-0, eguagliando così il primato dello svedese Björn Borg che si era imposto per quattro volte di seguito dal 1978 al 1981 nel torneo francese. Al torneo ATP del Queen's, test di avvicinamento in vista del torneo di Wimbledon, Nadal si dimostra competitivo anche sull'erba ed in finale sconfigge 7-6 7-5 Djokovic diventando il primo spagnolo a conquistare un torneo sull'erba dopo la vittoria a Eastbourne di Andres Gimeno nel 1972.A Wimbledon arriva in finale dopo aver perso un solo set nel match contro Gulbis. In finale incontra il cinque volte campione e numero uno del mondo Roger Federer, dopo una partita epica, continuamente interrotta dalla pioggia, Nadal riesce a vincere per 6–4, 6–4, 6–7(5), 6–7(8), 9–7, dopo aver avuto quattro match point, interrompendo così la striscia di vittorie sull'erba di Federer (65). È il primo torneo dello Slam lontano dalla terra battuta del Roland Garros. Il 27 luglio conquista anche il Toronto Master Series battendo in finale il tedesco Nicolas Kiefer, con il punteggio di 6-3 6-2, avvicinandosi ulteriormente alla vetta del ranking mondiale.Nel successivo torneo Master Series di Cincinnati, arriva in semifinale, ma viene sconfitto nettamente da Novak Djokovic 6-1, 7-5. Grazie a questo risultato tuttavia, e alla concomitante e inaspettata sconfitta di Roger Federer al terzo turno, il tennista spagnolo si assicura l'aritmetica certezza di diventare il nuovo numero uno del mondo della classifica ATP. Rafael Nadal è il 24° numero uno della storia del ranking, il terzo spagnolo dopo Juan Carlos Ferrero e Carlos Moya. A causa dell’inserimento in calendario del torneo olimpico ed il conseguente anticipo di quindici giorni dei due Masters Series nordamericani (novità che ha provocato un disallineamento del calendario), il sorpasso ai danni di Roger Federer avviene solamente due settimane più tardi, il 18 agosto 2008. La consacrazione come numero 1 delle classifiche mondiali avviene il 17 agosto 2008, al torneo Singolare maschile olimpico, di Pechino, dove sconfigge il cileno Fernando Gonzalez ( 6-3; 7-6; 6-3 ) diventando medaglia d'oro e campione olimpico per il suo paese. Nadal è il primo giocatore spagnolo ad aver vinto l'oro olimpico nell'era Open.Si presenta poi da favorito all'US Open dove viene eliminato però in semifinale dallo scozzese Andy Murray che a sua volta verrà sconfitto in finale da Roger Federer.Nel torneo Master Series di Parigi, arriva ai quarti di finale, ma dopo aver perso 6-1 il primo set contro il russo Nikolay Davydenko, si ritira per un problema al ginocchio.Il 3 novembre annuncia, dal suo sito internet, che non prenderà parte alla Masters Cup di Shangai per evitare un peggioramento delle sue condizioni fisiche, in vista della finale di Coppa Davis contro l' Argentina. Il suo posto sarà preso dal francese Gilles Simon.Il 10 dello stesso mese, sempre dal sito internet, Rafael annuncia che non prenderà parte alla finale della Coppa Davis in programma il 21 e 23 novembre a causa di una tendinite.Il 2009 comincia nel migliore dei modi, nel primo Slam stagionale Nadal riesce a centrare l'obiettivo (mai raggiunto) della finale, dopo aver sconfitto al quinto set il connazionale Fernando Verdasco in un estenuante e combattuto incontro durato oltre 5 ore e 14 minuti. In finale affronta e batte il suo rivale storico Roger Federer dopo un match durato 4 ore e 23 minuti, con i parziali di 7-5, 3-6, 7-6, 3-6, 6-2. Con questa vittoria raggiunge Andrè Agassi, Jimmy Connors e Mats Wilander tra i vincitori di tornei del Grande Slam su 3 superfici diverse (cemento, terra battuta, erba).Successivamente viene sconfitto in finale al torneo di Rotterdam da Andy Murray con il punteggio di 3-6, 6-4, 0-6, anche a causa di un problema al ginocchio che lo costringe a saltare l'impegno successivo, al torneo di Dubai.Torna al successo al BNP Paribas Open di Indian Wells, dove sconfigge nell'ordine Berrer, Tursunov, Nalbandian (contro il quale, dopo aver perso il primo set, è stato costretto ad annullare cinque match point nel secondo, per vincere poi con un secco 6 - 0 al terzo) Del Potro, Roddick e, in finale, l britannico Andy Murray con un netto 6-1, 6-2, senza concedere palle break, in una partita condizionata dal forte vento. Nel torneo Master Series di Miami viene eliminato nei quarti di finale dall' argentino Del Potro con il punteggio di 6-4, 3-6, 7-6(3), dopo aver insolitamente sprecato un vantaggio di 3-0 nel terzo set.A Monte Carlo vince per la 5° volta di fila battendo in finale Novak Ðoković con il risultato di 6-3, 2-6, 6-1.La settimana successiva ottiene il quinto successo consecutivo anche al torneo di Barcellona, battendo, nella replica della finale del 2008, il connazionale David Ferrer per 6-2, 7-5.Agli Internazionali BNL d'Italia a Roma (foro italico) Rafael Nadal si riprende lo scettro perduto l'anno precedente, battendo in finale ancora una volta il serbo Novak Djokovic per la seconda volta nel giro di un mese, con il punteggio di 7-6(2), 6-2, al termine di una partita non esaltante. Conquista così il 15esimo Master della carriera, staccando Federer.

Lo stile di gioco


Nel gioco di Nadal è facile riscontrare doti fisiche notevolissime quali velocità, portata muscolare, tenuta ed equilibrio. Come commenta spesso Rino Tommasi, il talento (pur non trattandosi di "talento tecnico") vero e tangibile di Nadal è ributtare la palla di qua una volta più degli altri. Per fargli punto occorrono - soprattutto sulla terra - due, tre vincenti consecutivi e non è detto che si riesca a passarlo. La percentuale minima di errori caratterizza le sue partite, la tenuta mentale é infatti uno dei punti di forza del tennista maiorchino.Per quanto riguarda le doti tecniche, Nadal viene spesso accusato di essere un "pallettaro" (o "arrotino", come lo definisce Gianni Clerici), anche se nel corso degli ultimi anni il maiorchino è riuscito a raffinare notevolmente il suo repertorio, utilizzando più spesso, e con buoni risultati, colpi decisamente più "tecnici" come il rovescio in back ed il servizio. Predilige il gioco da fondo, martellando gli avversari col diritto e col rovescio bimane aspettando il momento giusto per piazzare il "vincente" o, come spesso accade, l'errore dell'avversario.Il diritto è probabilmente il suo colpo migliore e viene giocato con molta rotazione: Nadal è infatti uno dei giocatori all-time che utilizzano di più l'effetto in Topspin -molto efficace soprattutto sulla terra rossa- su cui basa molto il suo stile di gioco, che per alcuni aspetti, come questo, appare molto simile a quello di Björn Borg. Nadal gioca molto sulla pesantezza di palla, e sulla rotazione dei suoi colpi, cosa che si evidenzia, guardando le sue partite, soprattutto nel suo diritto. Uno studio condotto dalla rivista Tennis Player, ha mostrato che la palla colpita dal diritto di Nadal compie una media di 3200 rotazioni al minuto,con punte di 5000 giri.[2]Il rovescio è un colpo sul quale lo spagnolo ha molto lavorato negli ultimi tempi, e soprattutto a partire dalla stagione 2008, è migliorato moltissimo (soprattutto quello incrociato), diventando uno dei suoi colpi migliori. Lo esegue a due mani, conferendo alla palla una buona velocità e trovando, a volte, angoli molto stretti che lo portano a diventare il colpo vincente. L'handicap principale del suo rovescio bimane è, ovviamente, l'impossibilità di conferire rotazione alla palla; tuttavia Nadal, ultimamente, sta iniziando ad usare, occasionalmente, rovesci a una mano in back o in slice.Il suo servizio è caratterizzato da un movimento molto semplice, su cui lo spagnolo ha lavorato e sta ancora lavorando, con buoni risultati, in termini di miglioramento, in quanto è ancora abbastanza più debole rispetto a quelli di molti altri giocatori del circuito: la sua prima di servizio raramente viaggia sopra i 190 km/h, anche se, a volte, lo spagnolo ricorre a un servizio in slice che lo porta a raccogliere qualche punto diretto.
Era il 9 settembre 1969. Rod Laver aveva appena sconfitto Tony Roche nella finale dello US Open, portando così a termine il suo secondo Grande Slam dopo quello del 1962. Probabilmente egli stesso non immaginava che nessun altro sarebbe riuscito nell’impresa per i successivi 40 anni. Prima del Rosso australiano c’era riuscito soltanto lo statunitense Don Budge nel lontano 1938. Preistoria.
Anche tra le ragazze gli exploit sono stati rarissimi: Maureen Connolly nel 1953, Margaret Smith Court nel 1970 e la straordinaria Steffi Graf del 1988, che ai quattro tornei dello Slam, aggiunse anche la ciliegina dell’oro olimpico di Seul.
In campo femminile sono state diverse le campionesse a sfiorare successivamente l’impresa e addirittura per ben tre volte delle giocatrici hanno vinto i quattro tornei dello Slam consecutivamente, ma non nello stesso anno solare: Martina Navratilova nel 1983-84, ancora Steffi Graf nel 1993-94 e infine Serena Williams nel 2002-2003.
Tra i maschietti, invece, l’impresa è risultata assai più indigesta. Il primo ad avvicinarsi in qualche modo all’impresa fu Jimmy Connors nel 1974. Quell’anno Jimbo trionfò in tre tornei su quattro, ma la sua assenza a Parigi gli impedì di giocarsi le sue chances di Grande Slam. Vennero poi gli anni di Björn Borg. Per ben tre anni di seguito – 1978, 1979 e 1980 – l’Orso svedese iniziò l’anno con la doppietta Roland Garros/Wimbledon. Nel 1978 e nel 1980 raggiunse addirittura la finale dello US Open, dove venne una prima volta surclassato da Connors e poi sconfitto nella rivincita della leggendaria finale di Wimbledon di due mesi prima da John McEnroe (e da alcune discutibili decisioni arbitrali) in cinque combattutissimi set. Fu forse quella la volta in cui un tennista s’è più avvicinato a realizzare il Grande Slam dopo Laver. Almeno fino al 1984. Quando, con Borg ormai in pensione, John McEnroe si mise a giocare un tennis mai visto. Né prima, né dopo. Quell’anno il mancino americano perse soltanto 3 match su 85: purtroppo per lui, uno di questi corrispondeva alla finale del Roland Garros, dove non gli fu sufficiente un vantaggio di due set a zero per avere ragione del suo rivale di sempre, Ivan Lendl. Avesse vinto quel match, probabilmente il Grande Slam non sarebbe sfuggito a Supermac, vista la manifesta superiorità espressa quell’anno sul resto della concorrenza. Anche se successivamente altre quattro volte dei giocatori riuscirono a realizzare ¾ di Grande Slam (Wilander nel 1988, Federer nel 2004 e nel biennio 2006/2007), forse nessuno arrivò a sfiorarlo come McEnroe in quel magico 1984. Mats Wilander nel suo anno di grazia diede addio ai sogni di gloria in quel di Wimbledon, quando nei quarti di finale si arrese ad un irresistibile Gattone Mecir. Roger Federer, pur giocando la finale di Parigi sia nel 2006 che nel 2007, non diede mai l’impressione di potercela fare, per colpa di un giovane diavolo spagnolo, letteralmente ingiocabile sulla terra battuta: Rafa Nadal.
Ed eccoci finalmente ai giorni nostri. Non è passato neanche un mese dalla vittoria di Rafa in Australia e la domanda che ci si pone è la seguente: può Nadal portare a termine il Grande Slam 40 anni dopo Laver? Domanda che posta soltanto un anno fa sarebbe apparsa provocatoria, quando non proprio folle. Poi però il maiorchino, oltre alla solita valanga di successi sul rosso, ha vinto Indian Wells, fatto finale a Miami, vinto al Queen’s e poi a Wimbledon, in Canada, semi allo US Open, prima del già citato trionfo all’Australian Open. E allora la domanda, alla luce di questi fatti incontrovertibili, non appare più tanto campata in aria. Cerchiamo allora di analizzare assieme quali sono le possibilità di Rafa di eguagliare quattro decenni dopo l’impresa di Rod Laver.
L’Australian Open – torneo storicamente indigesto allo spagnolo – è ormai alle spalle. Prossima tappa il Roland Garros. Dobbiamo davvero perdere tempo a parlarne? Da ormai quattro anni Parigi ha un solo padrone. Non solo. In questi anni, nessuno è neppure mai riuscito a portare l’indemoniato maiorchino al quinto set: un dominio mai visto prima a Parigi. Lo scorso anno ha addirittura trionfato senza lasciare per strada neanche mezzo set: l’ultimo ad esserci riuscito era stato Borg 30 annni prima. Davvero non si vede all’orizzonte chi possa infastidire Rafa in terra di Francia. Avanti il prossimo. Arriviamo così a Wimbledon. E qui le cose iniziano oggettivamente a complicarsi. Ci sono un paio di osservazioni che vale la pena fare subito. Normalmente Nadal raggiunge il picco massimo della sua forma nel periodo che va dalla seconda settimana di Parigi, alla conclusione di Wimbledon. Sui prati londinesi però, a differenza di quanto avviene sulla terra parigina, ci sono anche gli avversari. Un paio arcinoti e desiderosi di vendetta dopo gli schiaffi rimediati nell’edizione passata: Murray e Federer (rigorosamente in ordine di scoppola ricevuta). Lo scozzese ha dimostrato nelle ultime apparizioni contro lo spagnolo di avere finalmente trovato le armi per contrastarlo e batterlo. Lo svizzero avrà ancora il dente avvelenato per la sconfitta 9-7 al quinto dello scorso anno e probabilmente rinuncerebbe a dieci anni di vita pur di potersi prendere la rivincita sul Centrale più famoso del mondo. Veloce parentesi su Federer: se non sfida Nadal sull’ultra-mega-veloce terreno indoor di Rotterdam, spera di rifarsi forse nel corso della stagione su terra? Chiusa parentesi.
Tornando a Rafa, Wimbledon è propabilmente il solo dei quattro tornei dello Slam dove potrebbe materializzarsi una sorpresa o vedere l’esplosione definitiva di qualche giovane promessa (Gulbis? Cilic?). Insomma, il terreno è certamente minato, ma il Nadal visto all’opera lo scorso anno sui prati (non dimentichiamoci della vittoria al Queen’s) e ancor di più quello ammirato poche settimane or sono in Australia, ha tutte le possibilità di confermarsi. Riuscisse a portare a casa anche Wimbledon, allo spagnolo mancherebbe soltanto un ultimo tassello. Il più difficile: lo US Open. È chiaro che a quel punto tutti gli sforzi sarebbero orientati verso quell’obiettivo e, statene certi, la preparazione al torneo non sarebbe la stessa degli anni scorsi. Ben difficilmente lo vedremmo impegnato sia a Toronto che a Cincinnati, sequenza massacrante dal momento che i tornei si giocano in rapida successione. Con ogni probabilità rinuncerebbe ad uno dei due 1000, per mettere a punto una preparazione mirata verso Flushing Meadow. Ma in ogni caso le difficoltà non sarebbero, ovviamente, soltanto di natura fisica. Il veloce cemento newyorkese è – sicuramente ancor più dell’erba battuta di Wimbledon – la superficie più indigesta al fenomeno maiorchino. Senza contare che il numero degli avversari sarebbe ancora maggiore e che, con ogni probabilità, potrebbe tornare a dire la sua su questi campi anche un certo Novak Djokovic.
Insomma, dando per scontata la vittoria di Parigi, la strada per il Grande Slam inizierà a delinearsi in quel di Wimbledon. In caso di vittoria, con una programmazione mirata, Rafa potrebbe giocarsi le sue chances. I recenti scricchiolii di Rotterdam rappresentano però un primo campanello d’allarme ai fini della riuscita del piano. Probabilmente occorrerà sacrificare uno dei tornei su terra in programma prima di Parigi (Montecarlo? Roma?) oltre a uno dei due sul cemento previsti nel corso dell’estate americana.
Probabilità che Rafa vinca tutti i prossimi tre tornei dello Slam? Forse dicendo 33% non siamo molto lontani dal vero. Di sicuro, per la prima volta dopo tanto tempo potrebbe realizzarsi quella che da sempre è l’impresa più difficile nella storia del tennis. Il sogno di ogni tennista: il Grande Slam.

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