Raicevich Giovanni

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IMMAGINI

Giovanni Raichevic nacque a Trieste il 10 Giugno 1881 ( all’epoca Trieste non era Italiana ma faceva parte dell’impero Austro-Ungarico) , e visse fino a cinque anni a Lagosta (Dalmazia) dove era originario il padre, marinaio croato, che lo allevò in maniera del tutto spartana, così come aveva fatto con i suoi altri due figli (Emilio e Massimo).
In età giovane venne riconosciuto come il più forte lottatore al mondo nella lotta greco-romana, uno sport che si diffuse tra il XIX e il XX secolo, periodo durante il quale non vi era teatro, palestra, piazza o giardino pubblico che non ospitasse seguitissime riunioni di lotta.
Giovanni Raichevic, grazie alla sua robustezza fisica, e con l’aiuto e il sostegno familiare, decise di iscriversi insieme ai due suoi fratelli maggiori ad una palestra a Trieste, nella quale imparò sempre di più le tecniche di lotta greco-romana. L’ atleta era solito allenarsi sollevando un bilanciere di peso notevole, grazie al quale riuscì nel corso del tempo ad aumentare la sua massa corporea, raggiungendo infatti ottimi risultati:
- 172 cm di altezza
- 90 chilogrammi di peso
- 120 cm di torace
- 45 cm di bicipiti
- 51 cm di circonferenza collo.
La sua fama da atleta, inoltre, iniziò a diffondersi, e il suo nome spiccò anche tra i primati di sollevamento pesi nella posizione di corpo supino “in ponte”.

I successi


Nel 1889, a Trieste, battè il quotato milanese Federico Palazzoli.
Il 1902 fu una data fondamentale per i fratelli Raichevic, i quali diventarono campioni italiani in tre diverse categorie:
1. Emilio s’ impose nei “massimi”;
2. Massimo nei “minimi”;
3. Giovanni nei “medio-massimi”.
Nel 1905 Giovanni Raichevic vinse vari tornei, tra i quali ricordiamo il più famoso torneo internazionale di Liegi, in cui l’atleta riuscì a sconfiggere un avversario più alto di lui: il servo Antonich (alto 210 cm); successivamente ci furono altri due tornei, di Krefeld e della Vestfalia, dove il lottatore ebbe importanti soddisfazioni.
Nel 1906 conquistò il titolo di campione del Sud America, e l’anno successivo, nel 1907, diventò campione del mondo battendo Laurent le Beaucairois; inoltre, Giovanni Raichevic replicò il suo successo, due anni dopo, con precisone il 16 Febbraio 1909 al teatro Dal Verme di Milano,in cui sconfisse il gigante Paul Pons (francese), uno dei miglior lottatori di ogni tempo.
Un’ aspetto importante di tale vittoria fu che l’atleta nonostante non possedesse una struttura corporea massiccia come quella di Paul Pons, il quale lo superava sia per altezza (23 cm in più), sia per peso corporeo (25 kg in più), riuscì a vincere con soddisfazione il trionfo. La vittoria consacrò indiscutibilmente l’italiano Giovanni Raicevich come l’Uomo più forte del mondo. Nel 1909 Raichevich toccò l’apice della sua carriera, periodo durante il quale la “Gazzetta dello Sport” lo scelse come padrino della sua grande creatura: il giro ciclistico d’Italia; infatti, grazie a lui furono stampate 100.000 copie di giornale, accrescendo la sua fama anche oltreoceano. In una seconda fase della sua vita, Giovanni, ricco e famoso, divenne un attore cinematografico, e grazie alle sue caratteristiche fisiche ebbe l’opportunità di apparire in un film del genere“Maciste”, assumendo anche il ruolo di attore, Commissario Tecnico della Nazionale di lotta per quasi venti anni, soldato italiano nella Prima Guerra Mondiale. Nel 1915, nel corso della Prima guerra mondiale, Raichevic si arruolò anche come volontario nell'Esercito italiano e combatté sul Piave e sull'Isonzo.
L’esperienza cinematografica segnò un importante periodo nella vita dell’atleta, infatti nel 1922 grazie all’ enorme notorietà, con impegno riuscì a realizzare un suo sogno, ovvero la realizzazione di una propria casa cinematografica: la “Raichevich Film”. Giovanni trascorse la sua vecchiaia vivendo con le 5000 lire al mese pagategli dal CONI, ma purtroppo non furono per l’atleta anni luminosissimi, in quanto su di lui cadde un ingiustificato oblio che lo condusse alla morte.
Il 1 Novembre 1957 a Roma, ormai malandato e solo, dopo aver vissuto per anni con una misera pensione passata dal CONI, il famoso lottatore morì.

Fonti