Redgrave Steve

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IMMAGINI

Dati biografici


Data di nascita: 23/03/62
Luogo di nascita: Marlow. Inghilterra
Sport: Canottaggio

Carriera


Steve Redgrave, classe 1962, 193 centimetri di altezza per 103 chilogrammi di peso, è un canottiere britannico che ha militato e vinto in diverse discipline del canottaggio (2 con; 2 senza; 4 con; 4 senza), ed è tutt’ora colui che ha ottenuto il maggior numero di successi nel canottaggio maschile, conseguendo ben cinque ori ed un bronzo nei Giochi Olimpici; dodici medaglie - delle quali nove d’oro - nei Campionati del Mondo; infine tre ori nei Giochi del Commonwealth. È l'unico olimpionico ad aver vinto medaglie d'oro in cinque diverse Olimpiadi di uno sport di resistenza e questo risultato lo ha portato ad essere considerato come il più grande olimpionico della Gran Bretagna.
Per conquistare tutte queste medaglie ha dovuto lottare duramente: infatti, oltre che contro i migliori campioni del remo, tra cui anche i fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale, ha vinto nonostante i notevoli problemi di salute di cui parleremo dopo aver illustrato i suoi successi.

Partendo dagli inizi della sua carriera, Redgrave inizia a militare nelle gare a livello agonistico nel 1979 dove partecipa al Junior World Rowing Championships, vincendo l’argento solo nell'anno successivo nella categoria dei doppi pesi. Nel 1981 inizia a partecipare alle più importanti manifestazioni sportive: le Olimpiadi, i Campionati del Mondo,i Giochi del Commonwealth (dove nel 1986 vince tre ori nella stessa manifestazione in tre categorie differenti: singolo,2 senza e 4 con)e la Henley Royal Regatta. Proprio in quest’ultima ha partecipato per più di due decenni vincendo sette volte la coppa “Silver Goblets & Nickalls’ Challenge” per coppie senza peso (due volte con Andy Holmes, una volta con Simon Berrisford e quattro volte con Matthew Pinsent), cinque volte la Stewards Challenge Cup per coppie senza peso, la Diamond Challenge Sculls due volte, la Double Sculls Challenge Cup una sola volta (con Eric Sims) così come la Queen Mother Challenge Cup. La sua prima vittoria a livello internazionale è datata 1984 durante le Olimpiadi di Los Angeles, dove vinse l’oro nel 4 con, insieme a Martin Cross, Andy Holmes, Richard Budgett e il timoniere Adrian Ellison con un tempo di 6’18”64. Successivamente, nei Campionati del Mondo del 1986 sulle acque amiche di Nottingham, Redgrave, insieme a Andy Holmes e Patrick Sweeney, strappò il titolo iridato ai fratelli Abbagnale. Dopo questa vittoria ci fu un cambiamento tecnico nella sua carriera: infatti l’inglese iniziò a rivelarsi protagonista incontrastabile in un’altra specialità,il 2 senza timoniere. Infatti su tale barca Redgrave vinse il titolo mondiale nel 1987 a Copenaghen e l’oro olimpico nel 1988 a Seoul in coppia con Andy Holmes con un tempo di 6’36”84,dove precedettero prima la Romania(6’38”06) e poi la Jugoslavia(6’41”01),dove in quello stesso anno vinse un bronzo nel 2 con. Al suo fedele compagno di squadra, ritiratosi dalle competizioni, subentrò Simon Berrisford ed ai Mondiali del 1989 a Bled fu argento, battuti dalla Germania Orientale. La coppia durò poco, poiché Berrisford fu sostituito da Matthew Pinsent, che in coppia con Redgrave partecipò ai Mondiali della Tasmania dove dovettero “accontentarsi” del terzo posto. Nel 1990 superarono il periodo di rodaggio, trovando nella Società “Lombard” uno sponsor che permetteva loro di dedicarsi a tempo pieno al canottaggio, e i risultati si videro immediatamente: erano ormai una coppia solida e invincibile. Trionfarono consecutivamente ai Campionati Mondiali del 1991 a Vienna, alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 (dove oltretutto Redgrave fu afflitto dalla colite) vincendo con più di 5’’ di vantaggio dai secondi (Germania);ancora ai Mondiali del 1993 a Račice, 1994 a Indianapolis, 1995 a Tampere ed infine alle Olimpiadi di Atlanta del 1996 vincendo con un tempo di 6’20”09 su Australia(6’21”02) e Francia(6’22”15). Subito dopo la vittoria ai Giochi americani (nei quali, come già in quelli spagnoli, aveva avuto l’onore di essere il portabandiera della rappresentativa britannica), Steven Redgrave reputò che fosse ormai giunto il momento di appendere i remi al chiodo e di dire “fine” alla sua prestigiosa carriera, annunciando dunque il proprio ritiro dal canottaggio. Ma il suo abbandono fu solo temporaneo perché tornò sui suoi passi rimettendosi in gioco grazie ad una nuova sfida con sé stesso: trionfare nel 4 senza. Questa specialità fu il nuovo obiettivo del campione, dato che dal 1932 la Gran Bretagna non vi trionfava, ma la vita, in questo caso, arrivò prima di lui perché gli fu diagnosticata una malattia grave ed invalidante che avrebbe posto fine a qualsiasi carriera: il Diabete Mellito di tipo 2.

Il diabete di tipo 2 è una malattia autoimmune, dovuto sia all'insufficiente produzione di insulina delle cellule β del pancreas sia all'insulino resistenza delle cellule. Redgrave se ne rese conto per l’improvvisa e irrefrenabile sete, nonostante i tre litri d’acqua bevuti, ,e da lì capì che qualcosa non andava per il verso giusto. Dopo un controllo glicemico notò che il livello degli zuccheri presente nel sangue era di sei volte maggiore rispetto al normale, rendendogli necessaria l'insulinoterapia fin da quello stesso giorno. Quando gli fu diagnosticato il diabete aveva 35 anni, dunque era inevitabile che ponesse fine alla sua carriera perché lo sport, a livello agonistico, sottopone il fisico a sforzi pericolosi per la salute quindi possiamo immaginare come potesse diventare difficile per Redgrave tenere sotto controllo la sua salute restando comunque a livelli olimpionici. La grandezza del campione britannico però è illimitata: infatti dopo una breve consultazione con il suo medico, regolò la sua dieta giornaliera di 6.000 calorie che comprendeva un alto contenuto di zucchero anche in base all’insulina che doveva assumere, e riprese la sua carriera agonistica, con l’obbiettivo delle Olimpiadi di Sidney del 2000, in cui egli avrebbe avuto ben 38 anni. Celebre è la sua frase : "I decided very early on that diabetes was going to live with me, not me live with diabetes", dove egli interpreta questa malattia come uno ‘sgambetto’ della vita a cui però non intendesse di certo darla vinta.
Mi immedesimo nello shock e nella determinazione di Redgrave, poiché anche io ho il diabete come lui, e per me, amante dello sport da sempre, è uno stimolo in più vedere che un atleta del suo calibro ha continuato a lottare e vincere, superando un ostacolo come quello della salute, che sembra insormontabile, nonostante potesse ritirarsi da grande campione quale già era.
Arrivò a Sidney quello che fu probabilmente l’appuntamento più importante della sua vita, mettendo a tacere molta gente piena di pregiudizi che lo dava per finito, tanto che, il 23 settembre del 2000, vinse la sua quinta medaglia d’oro insieme a Matthew Pinsent, Timothy Foster, James Cracknell, con un tempo di 5’56”24, divenendo il primo canottiere a conquistare cinque ori olimpici (per di più in cinque edizioni consecutive dei Giochi).

Dopo il ritiro


Nella finale il quartetto britannico partì fortissimo e sembrò involarsi verso un sicuro successo, ma nell’ultimo quarto di gara gli “azzurri”(Lorenzo Carboncini, Riccardo Dei Rossi, Valter Molea, Carlo Mornati) dettero vita ad una strabiliante rimonta che mandò il pubblico letteralmente in visibilio; palata dopo palata, il vantaggio degli inglesi si ridusse progressivamente, infine praticamente si annullò e così negli ultimi metri si assistette ad un testa a testa elettrizzante e crudele: sul traguardo la spuntarono Steven e compagni, per soli 38 centesimi di secondo. Dopo quella gara si ritirò, divenendo la BBC Sports Personality of the Year.

Onorificenze


Molti sono i titoli che ha acquisito per meriti sportivi: nel 2001 è stato insignito del titolo di Sir, divenendo il primo olimpionico ad essere decorato del titolo di baronetto; è stato inoltre nominato dapprima Membro (1987) e successivamente Comandante (1997) dell’Impero Britannico. Nel 1996 l’Università di Durham gli ha attribuito una laurea ad honorem e nel 2001 la Federazione Internazionale Canottaggio (FISA) gli ha assegnato il prestigioso premio “Thomas Keller”.

Riflessioni


Approfondire la carriera e la vita di Steve Redrave ci ha fatto riflettere su un valore etico dello sport che va al di là delle spettacolarizzazioni o di messaggi eclatanti di cui spesso è portavoce, come quello della storia di un uomo che ha combattuto la sua personale battaglia contro il destino che, all’apice di una carriera sfavillante, gli ha posto una sfida importante: cedere alla malattia e uscire da vincente o sfidare ancora di più i propri limiti ed essere il migliore. La sua storia è esemplare per tutti noi che ogni giorno facciamo i conti con qualcosa che si frappone tra noi e i nostri obiettivi, ci ricorda che niente è impossibile se solo lo vogliamo. Inoltre Steve Redgrave rappresenta anche un modello di generosa solidarietà per chi, come lui, è stato colpito da questa malattia cronica perché il 7 novembre 2013 ha inaugurato il General Hospital a Leicester,che è una delle zone con il maggior tasso di diabetici in tutta l’Inghilterra,circa 25.000, da lui finanziato.

Palmares


COMPETIZIONE ORO ARGENTO BRONZO TOT.
GIOCHI OLIMPICI 5 (!) 0 1 6
MONDIALI 9 (*2) 2 1 12
COMMONWEALTH 3 0 0 3
TOT. 17 2 2 21
  • (!)Dopo la diagnosi

Sitografia