Redmond Derek Anthony

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IMMAGINI

Derek Anthony Redmond è un ex atleta britannico, nato a Bletchley, Regno Unito, il 3 settembre 1965 e ha conseguito il diploma presso la Roade School di Northamptonshire. Si é specializzato nei 400 metri piani, specialità maschile e femminile dell'atletica leggera che si corre su pista. I 400 metri piani sono considerati una gara di velocità prolungata e fanno parte del programma olimpico sin dalla prima edizione dei Giochi del 1896 (solo dal 1964 tale specialità ha coinvolto anche il mondo femminile).

Carriera


Derek era un fenomeno annunciato: falcata potente ed elegante, resistenza alla velocità, capacità di dosare lo sforzo e dedizione assoluta negli allenamenti, qualità che hanno fatto di lui ben presto un atleta e uno sportivo, conteso da tutti gli allenatori giovanili. Stabilì il record britannico nei 400 metri piani nel 1985 con il tempo di 44"88; questo record venne successivamente infranto da Roger Black, ma Redmond riuscì ad impadronirsi nuovamente del primato nel 1987 con il tempo di 44"50. Il suo record è durato fino al 1992. Nel 1986 era componente della squadra che vinse la staffetta 4×400 metri ai Campionati europei e ai “Giochi del Commonwealth”; l'anno seguente era nella squadra che vinse la medaglia d'argento nella staffetta 4×400 metri ai Mondiali di Roma. Un atleta che a soli diciannove anni stabilisce il record britannico ha qualcosa di speciale: è il volto nuovo dell’Europa olimpica che vuole sfidare gli Stati Uniti nei 400 metri all’Olimpiade di Seul del 1988. Derek si prepara con scrupolo, si allena duramente e arriva in Corea con due ambizioni: qualificarsi per la finale e tornare a casa con una medaglia. Ma a pochi minuti dall’inizio della gara più importante della sua carriera compie un movimento banale: poggia il piede in modo sbagliato sul terreno e il tendine di Achille cede, senza alcun preavviso. Derek è scioccato dall’idea che non potrà nemmeno iniziare la gara. Quando si gareggia nei 400 metri con l’obiettivo di eseguirli in 44", non si tratta di correre, ma di volare rasoterra e la rottura al tendine di Achille è un infortunio preoccupante. Derek viene operato inizialmente ben otto volte, anche se alla fine saranno tredici le volte che entrerà in sala operatoria. Nel 1991 l’allenatore della squadra britannica si assume il "grande rischio" di metterlo nella staffetta per i mondiali: Derek è in squadra con Roger Black, John Regis e Kriss Akabusi e a Tokyo si assiste alla staffetta della leggenda: la squadra trionfa battendo gli Stati Uniti e stabilendo quello che era il secondo miglior tempo della storia nella staffetta 4×400 metri. Il campione è dunque pronto per le Olimpiadi di Barcellona del 1992. Nei mesi precedenti si allena senza sosta, vuole arrivare al massimo e chiudere i conti con il passato. Le sue condizioni sono al cento per cento, i test atletici sono impeccabili: massa grassa ridotta al minimo, bioritmi ideali e miglior tempo tra gli atleti che si preparano ai blocchi di partenza. Alla vigilia di Barcellona ’92 è lui il favorito; alla semifinale Derek parte in agilità e inizia la sua solita progressione. Dopo i primi 150 metri sente un dolore lancinante, cade a terra rovinosamente con il tendine lacerato. Passa quattro anni tra sale operatorie, centri di riabilitazione, palestre, il tutto per cancellare l’Olimpiade di Seul; ma a Barcellona si ripresenta lo stesso infortunio. Derek sceglie di andare fino in fondo e zoppicando su un solo piede prosegue lungo il percorso, attirando l’attenzione di tutti i 65000 spettatori presenti. Davanti a lui solo il traguardo e la voglia di finire la gara: e’la scena che ha commosso tutto il mondo. All’improvviso si avvicina un uomo, è suo padre, lo sorregge per permettergli di ultimare la corsa della sua vita. Si mescolano lacrime, sudore, forza di volontà, amore e passione. Derek Redmond non arrivò primo, né secondo o terzo, finì ultimo, ma comunque portò a compimento la gara.

Dopo il ritiro


Dopo quella competizione accetta il ritiro dall’atletica e si dedica ad altri sport, giocando nella nazionale di pallacanestro del Regno Unito e poi rivolge la sua attenzione al rugby, altro sport molto amato. Oggi Redmond svolge l'attività di oratore motivazionale, ispirando le persone attraverso le vicende della sua storia personale. I 400 metri piani e i 4x400 metri sono discipline sportive che richiedono tanto allenamento, concentrazione, velocità, rapidità, resistenza. Ci sono due caratteristiche che un atleta deve possedere per essere un buon velocista: l’intima qualità delle fibre muscolari, cioè la capacità di queste a contrarsi più o meno velocemente e la capacità di reazione del sistema nervoso, migliorabile con l’allenamento.

Sitografia


- https://it.wikipedia.org/
- www.storiedisport.it
- www.youtube.com
- www.officialderekredmond.com