Rios Marcelo

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IMMAGINI

Genio e sregolatezza del tennis, Marcelo Andrés Rios Mayorga, meglio noto come Marselo Rios o el “Chino”.

Carriera


Marcelo Rios nasce a Santiago del Cile il 26 dicembre 1975, iniziò la sua scalata ai vertici del tennis mondiale nel 1994, per poi giungere con il suo formidabile rovescio sinistro al primo posto del ranking ATP, nel marzo del ’98. Primo giocatore latino americano a riuscire nell’impresa, fu l’unico tennista dell’era open ad essere stato n° 1 ATP senza essersi aggiudicato un torneo del Grande Slam. Nello stesso anno vinse tornei molto importanti come, Aukland, Indian Wells, Key Biscayne, Roma, Grande Slam cup (Germania), St. Poelten e Singapore. Sempre nel 1998 raggiunse la finale dell’Australian Open, unica partecipazione ad una finale di un torneo del Grande Slam, dove perse in 3 set con il ceco Petr Korda. Il 1999 fu invece un anno diviso tra successi e grandi infortuni. Raggiunse le semifinali ad Estoril, la finale a Montecarlo, dove dovette ritirarsi per una contrattura, i quarti al Roland Garros, e la vittoria ad Amburgo e a St. Poelten. A fine 2004 decise di ritirarsi a soli 29 anni per problemi alla schiena, ma nel 2006 riprese a giocare seppure nel Senior Tour. Personalità complessa, Rios fu spesso descritto come un individuo arrogante, antipatico, fuori dalle regole, uno insomma da tenere alla larga, con cui non avere nulla a che fare. In effetti se si indaga bene la sua carriera l’elenco delle nefandezze del Zurdo di Vitacura (il mancino di Vitacura)un altro dei suoi soprannomi, risulta notevole:

• Nel ’98 a Stuttgart si becca una multa di 10.000$ per aver violato i limiti di velocità

• Ai giochi olimpici del 2000 viene selezionato dal proprio paese come porta bandiera ma alla fine si rifiuta poiché il Comitato Olimpico Cileno non aveva procurato, come promesso, i biglietti della cerimonia ai suoi genitori.

• Dopo che una rivista scandalistica lo aveva fotografato in atteggiamenti intimi in una discoteca con una ragazza, la sua fidanzata di allora Giuliana Sotela, rompe la relazione. Durante una conferenza stampa in un incontro di Davis cup, Rios legge pubblicamente una lettera di scuse alla fidanzata e scoppia in lacrime di fronte alle telecamere.

• Viene accusato dalla sua seconda moglie, Eugenia Larrain, di essere stata buttata fuori dall’auto in corsa mentre visitava suo figlio in Costa Rica. Eugenia si presenta all’aeroporto di Santiago sulla sedia a rotelle con abrasioni varie sulle gambe. Marcelo dice che se le era procurate cadendo mentre sciava.

• Viene arrestato a Roma nel 2001 dopo aver dato un pugno ad un taxista ed aver ingaggiato una colluttazione con i poliziotti giunti per fermarlo

• Nel 2003, fa la pipì addosso ad un uomo nel bagno del bar di un hotel dove stava soggiornando e da dove viene poi espulso per essersi tuffato in piscina nudo.

• Sempre nel 2003 lui ed un amico vengono espulsi da un bar di Santiago dopo aver insultato alcuni clienti ed aver iniziato una rissa con i camerieri del locale. Entrambi furono arrestati e poi rilasciati.

• Nel 2000 fu squalificato da un torneo(Mercedes-Benz Cup tennis tournament in Los Angeles, California) durante un match di primo turno contro il giapponese Gouichi Motomura e multato di 5000$ per aver insultato il giudice di sedia.

• Insultò sotto voce una giornalista durante un intervista post match dopo che quella le aveva chiesto se aveva origini indiano americane. Tuttavia nonostante tutto ciò il suo talento rimane indiscusso, come recita infatti l’antico filosofo latino Seneca “Non c’è un grande genio senza un tocco di follia”. Quel genio che a dispetto dei suoi 170 cm di statura lo avrebbe portato in cima al mondo. Nell’epoca del tennis muscolare, con quell’altezza, nei top 5 c’èra arrivato solo lo statunitense Michael Chang. Si tratta però di due giocatori completamente diversi, ed anche se Chang abbia vinto uno Slam in maniera più che spettacolare facendo impazzire Landl; i giocatori come lui vanno ammirati, applauditi, apprezzati e rispettati; ma sono solo i giocatori come Rios che ti fanno letteralmente innamorare.

Curiosità


Così lo ricordano alcuni addetti ai lavori che ebbero il piacere di misurarsi con lui:

Thomas Jhoasnson dice:”Un giocatore che mi piaceva molto veder giocare era Rios. Credo sia stato uno dei migliori giocatori di sempre. Odiavo tuttavia giocarci contro perché poteva farti sentire come se fosse la prima volta che mettevi piede in un campo di tennis. Potevi essere massacrato e fare appena due games, e magari avevi anche giocato bene.”

Jimmy Arias racconta:”mi ero già ritirato da qualche anno quando nel ’98 Rios venne ad allenarsi da Bollettieri. Aveva appena perso a Wimbledon ed aveva bisogno di allenarsi per tutto il resto dell’estate. Io ero l’unico disponibile come sparring partner poiché tutti gli altri erano ancora a Wimbledon. In quei giorni ho visto tutto il talento di cui era dotato. Poteva colpire un paio di dritti in uno scambio e con lo stesso swing-non una grande apertura, appena appena, improvvisamente ti colpiva la pallina di 20 miglia più veloce, per un vincente lungo linea. E tu non sapevi come era potuto succedere, come lo stesso swing potesse produrre una così grande differenza di velocità nella palla. Quella era la cosa a cui i suoi avversari non riuscivano a far fronte.”

Hernan Gumy un argentino che fu nei top 50:”Eravamo abbastanza amici. Lui non andava d’accordo con molti giocatori, ma io e lui eravamo amici e giocammo anche l’uno contro l’altro qualche volta. Non ho mai visto giocare nessun altro come lui. Tutte le cose più difficili lui le faceva sembrare facili. Sarebbe stato bello avesse continuato per almeno altri due anni ma ogni volta che ne parlavo con lui, mi diceva che non era fatto per viaggiare 25 settimane all’anno o per giocare 20 tornei. Gli piaceva giocare i grandi tornei ma non gli piacevano tutti gli aspetti della vita del giocatore. Io penso che fosse un grande, una persona simpatica e un incredibile giocatore. Fans e media non sono mai riusciti a comprenderlo fino in fondo. Aveva il dono per giocare a tennis ma probabilmente non per tutto il resto che circonda il tennis.”

E per concludere le parole del più grande forse di sempre, sicuramente di oggi, Rogger Federer, che nel 2000 alla domanda chi è il tuo giocatore preferito da osservare? Rispose così:”Mi piace Rios, mi piace il suo gioco. Quando gioca bene, è divertente da veder giocare. Perché lui è qualcosa di diverso dal resto.”

Soprannome


"Chino"