Rivera Gianni

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IMMAGINI

Gianni Rivera, calciatore di fama mondiale , poi anche politico italiano, è passato alla storia per essere stato il primo calciatore italiano ad aver vinto il Pallone d'Oro nel 1969: il più ambito riconoscimento individuale , che si assegna ad un giocatore di calcio.

La carriera


Gianni Rivera è un giocatore fuori dagli schemi, leader di una formazione , che ruota attorno al suo limpido genio. Secondo molti ,è lui il più grande calciatore italiano di tutti i tempi, uno dei pochissimi che hanno avuto il dono naturale di quella grazia, quella tecnica e la visione di gioco che in un campo di calcio fanno la differenza, tra un buon giocatore e un fuoriclasse. Per venti stagioni ha indossato la maglia del Milan, bandiera indiscussa e glorioso capitano rossonero; tecnicamente il suo estro è di altissimo livello in ogni fondamentale, passaggio inimitabile, per tempismo, precisione e genialità. Vantava una straordinaria capacità di mandare a rete i compagni di reparto, tocco di palla, grandi doti di palleggio, stop e passaggi vellutati, insuperabile nell’ 1-2. Dribbling morbido e largo, molto bravo a calciare al volo, finalizza spesso lui stesso a rete. Senza giocare come attaccante di ruolo, nel 1973 vinse addirittura la classifica cannonieri con 17 goal. Nacque il 18-08-1943 a Valle San Bartolomeo ,sobborgo di Alessandria, dove i genitori si erano contemporaneamente trasferiti per sfuggire ai bombardamenti . Già da bambino era un prodigio, esordì a soli 15 anni in serie A con la maglia dell’Alessandria , a 16 anni, il suo primo goal nella massima serie. Il Milan lo prese subito per 90 Milioni , cifra enorme per un giocatore di 16 anni, nonostante il suo fisico molto esile( m.1,75 – kg 68) , motivo per cui venne scartato dalla Juventus. Il Milan, allora era affidato a due colonne del gioco all’italiana Gipo Viani e Nereo Rocco. Viani era innamorato dello stile di gioco di Rivera, mentre Rocco avrebbe voluto cederlo volentieri al Padova, poiché lo considerava “Fragilino” per il gioco duro del calcio italiano. Alla fine, Viani la spuntò e Rivera rimase al Milan , anche se il primo anno, non fu molto entusiasmante per il giovane ragazzo ; Rocco si ricredette e puntò su di lui, divenne addirittura una sorta di padre per lui, dando vita a uno dei più celebri binomi del calcio italiano. Gianni Rivera si consacrò nel livello internazionale nella finale del 1963 di Coppa Campioni, fu il migliore in campo, lui non aveva una grande muscolatura( Brera lo chiamò “l’Abatino”), ma compensava con una classe e una padronanza senza uguali. La sua fragilità fisica è stata infatti , clamorosamente smentita dalla sua longevità calcistica , sempre ad alti livelli. Gianni era un maestro del tocco di prima intenzione, ed era infallibile negli assist, forse il migliore interprete che sia mai esistito, il Milan grazie a lui vinse tutto: coppe campioni, intercontinentali, coppe Italia, scudetti. Anche in Nazionale raggiunse livelli assurdi. Da calciatore riusciva a dare spettacolo, indimenticabile la finale di Coppa Campioni vinta contro l’Ajax dell’immenso Cruyff, risultando il migliore in campo. I giornali di tutto il mondo consideravano Rivera il migliore interprete del ruolo della Storia. Nell’estate del 69 fu protagonista con gli azzurri nella finale degli Europei ,vinta dall’Italia per la prima volta nella storia. L’anno dopo, nel 69 , si aggiudica la coppa intercontinentale, la quale fa del Milan la squadra più forte del mondo. L’incredibile biennio vale a Rivera il pallone D’Oro, il primo ricevuto da un calciatore italiano. Nel mondiale 1970, l’Italia si rivela una splendida realtà fino alla fine, grazie a un goal di Rivera, battono in semifinale i Tedeschi per ben 4-3, per molti definita una delle partite più emozionanti della storia dei mondiale, ma in finale si dovettero arrendere davanti a sua maestà Pelè che segnò ben 4 goal. Quella finale Rivera, non la giocò, un affronto per il grande talento ,cadde vittima della staffetta con Mazzola, entrando a 6 minuti dalla fine al posto di Boninsegna. Dopo ottime stagioni al Milan, Rivera diventa il capitano indiscusso di una squadra fortissima, che vinse lo scudetto solo nel 79, conquistando la prima stella: il decimo scudetto, questa fu l’ultima sua stagione. Gianni Rivera viene anche ricordato per il rapporto con la stampa, fu soggetto per anni ad una delle campagne giornalistiche a sfavore, più intense della storia dello sport. Nonostante questo incredibile curriculum infatti, la vita calcistica del “Golden Boy” ,soprannome coniato dalla stampa inglese, ha conosciuto delusioni e amarezze , oltre che soddisfazioni. Polemiche feroci con gli arbitri(ormai mitica la sua guerra personale con Concetto Lo Bello), che pagò con mesi di squalifica, la lotta contro Buticchi, presidente, reo di volerlo svendere al Torino, gli scontri con gli allenatori. Furono sempre gli altri a lasciare : Buticchi la presidenza , Giagnani la panchina , mentre lui , amatissimo dai tifosi rimase fino alla fine.

Dopo il ritiro


Il suo addio al calcio sarebbe coinciso nel 79 con la “Stella”: 527 partite ,128 reti ,rappresentano il suo bottino in serie A. Intraprese la carriera dirigenziale ricoprendo la carica di Vicepresidente del Milan fino al 1987. Il 10 giugno 1979 annunciò il suo ritiro dal calcio Italiano, lasciando un vuoto incolmabile e ed un’infinita serie di ricordi in tutti gli sportivi e nei tifosi del Milan, di cui era diventato il Simbolo.

Curiosità e Onorificenze


A 36 anni , da fuoriclasse iniziò a studiare da onorevole. Intraprese la carriera politica, decidendo di candidarsi alla camera dei deputati, fu anche sottosegretario alla difesa per il governo Prodi. Coniugato con Laura Marconi è considerato uno dei numero 10 più forti della storia del calcio. Nel 2011 Michelle Platini, premiò ufficialmente Gianni Rivera, come uno dei maggiori Assist Men della storia del calcio di tutti i tempi, fu inserito anche, nella FIFA 100 dei giocatori viventi, stilata da Pelè.

Sitografia


  • Wikipedia
  • Biografia online
  • Interviste varie.