Rosberg Nico

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IMMAGINI

Nato il 27 giugno 1985 a Wiesbaden, in Germania, Nico Erik Rosberg è un ex pilota automobilistico professionista , Campione del Mondo di Formula 1 nel 2016.

La carriera


A 11 anni, nel 1996, Nico Rosberg inizia la sua carriera automobilistica, sui kart.
Nel 2002 vince il suo primo titolo alla guida di una monoposto, al debutto nel campionato tedesco di Formula BMW.
Grazie a questo successo, gli viene data la possibilità di effettuare dei test al volante di una Williams-BMW, divenendo il più giovane pilota della storia a guidare una vettura di formula 1.
Nel 2003 e nel 2004, si “fa le ossa” nel campionato europeo di F3, dove accumula esperienza, riuscendo a concludere, a fine campionato, ottavo nell’anno del debutto di questa categoria, e quarto nel successivo.
Nel 2005 la FIA introduce un nuovo campionato, denominato GP2, che prende il posto del campionato internazionale di Formula 3000. Nico, ingaggiato dal team Francese ART Grand Prix, vi partecipa. A Fine anno, Nico vinse il campionato, diventando il primo vincitore della storia della GP2 Series.
Il campionato di GP2 era un campionato importantissimo, in quanto viene considerato serie cadetta e propedeutica alla formula 1. L’anno successivo, infatti, Rosberg approda in Formula 1…

Formula 1


Ingaggiato dalla Williams, nel 2006, in Bahrain, Rosberg esordisce in Formula 1. Esordio molto positivo, in quanto, dopo una straordinaria rimonta dall’ultima posizione per colpa di un contatto al via, Nico chiude al 7° posto il Gran Premio. In questa gara Nico stabilisce anche il giro più veloce, diventando il più giovane pilota nella storia della Formula 1 a raggiungere questo traguardo. Questa resterà la migliore gara di Rosberg della stagione. I molti ritiri, dovuti sia alla scarsa affidabilità della vettura, sia a qualche contatto di troppo uniti anche ad errori personali, non gli permettono di andare oltre il 17° posto al termine del campionato. Nel 2007 Rosberg fu molto più costante nei risultati, si piazzò in quasi tutte le gare nei primi 10, con “ciliegina sulla torta” il 4° posto in Brasile, suo miglior piazzamento fino a quel momento in Formula 1. Questi ottimi risultati gli permisero di concludere il mondiale piloti al 9° posto assoluto.
A differenza dell’anno precedente, nel 2008 la vettura si dimostra meno costante nelle prestazioni. A fine campionato Rosberg non riuscì a fare meglio del 13° posto assoluto. Nonostante ciò, Nico ricorderà a lungo quell’anno, in quanto ottenne i primi podi in Formula 1 della sua Carriera. Egli si classificò 3° nella gara di esordio a Melbourne, e 2° nel Gran Premio di Singapore.
Nonostante nessun podio all’attivo, il 2009 è stato il miglior anno della Williams con Rosberg alla guida. Tantissimi furono i piazzamenti nella “top 5” in ogni singolo gran premio, che gli permisero di concludere la stagione al 7° posto, con un solo ritiro all’attivo.
Dopo 4 anni in Williams, Rosberg nel 2010 decide di sposare il nuovo progetto siglato Mercedes, che aveva deciso di prelevare la Brawn GP, team Campione del mondo in carica. Tutte le attenzioni sono spostate sul gran ritorno del “kaiser” Michael Schumacher, scelto come prima guida del team dopo tre anni di inattività. Ma la scena viene rubata da Nico Rosberg, che guida davvero bene nell’arco dell’intero anno e conclude la stagione al 7° posto con 142 punti, conditi da ben 3 podi, ovvero i terzi posti ottenuti in Malesia, in Cina e in Gran Bretagna, oltre ad innumerevoli piazzamenti nella “Top Five” dei restanti Gran Premi.
Anche se la vettura nel 2010 non era prestazionale come le prime della classe, c’era da considerare che era al debutto in Formula 1, e che quindi per il futuro ci si aspettava un miglioramento da parte del team Mercedes. Invece sia nel 2011 che nel 2012 ci fu addirittura una involuzione da parte del team, che schierò per ben due anni consecutivi una vettura poco competitiva. Anonimo fu il campionato di Rosberg nel 2011, che concluse al 7° posto la classifica piloti con nessun podio all’attivo. Peggio andò nel 2012, che concluse addirittura al 9° posto in classifica generale, condita da innumerevoli incidenti. Nonostante ciò, nel 2012 Nico ottenne la sua prima vittoria in carriera in Cina, ed un ottimo 2° posto a Montecarlo.
Diverso fu il 2013. La vettura si dimostrò nettamente più competitiva di quelle precedenti, consentendo a Nico ed al suo nuovo compagno di squadra, Lewis Hamilton, di competere con le vetture di prima fascia. Nico ottenne la sua seconda vittoria in Formula 1 a Monaco, per poi replicarsi anche in Gran Bretagna. Furono 4 i podi di Nico quell’anno, a cui alle due vittorie vanno aggiunti il 2° posto in India ed il 3° posto ad Abu Dhabi. Concluse, con 176 punti, la stagione al 6° posto.
Il 2014 è l’anno della svolta, non solo per Nico, ma soprattutto per la Mercedes. La nuova F1 W05 risultò nettamente migliore della precedente ed addirittura più competitiva delle vetture rivali per il titolo. Nico vince subito, nel Gran Premio che aprì la stagione, a Melbourne, e per la prima volta nella sua carriera prende consapevolezza di avere tutte le carte in regola per vincere il titolo iridato, coadiuvato da una macchina superiore alle altre. Tutti fattori che portavano Nico ad essere il favorito per la conquista del titolo. Ma l’ostacolo che impediva che ciò accadesse, Nico lo aveva in casa, e si chiamava Lewis Hamilton.Incredibile fu il percorso di Nico, che dopo la vittoria in Australia arrivò per quattro Gran Premi di fila consecutivi al 2° posto, rispettivamente in Malesia, Bahrein,Cina e Spagna, ma meglio fece Lewis, che le vinse tutte, e balzò quindi in testa alla classifica piloti. Nico diede dimostrazione di forza andando a vincere nel difficile circuito cittadino di Montecarlo, andando a riprendersi la vetta del mondiale, che poi solidificò grazie al 2° posto in Canada ed alle Vittorie in Austria ed in Germania. Il Gran Premio del Belgio diede probabilmente il via alla accesa rivalità tra Rosberg ed Hamilton, a causa di un contatto che causò il ritiro della gara da parte di Hamilton, con conseguente allungo in classifica da parte di Rosberg, che tagliò il traguardo in 2° posizione. Diversi furono i battibecchi dopo quel contatto, anche all’interno del team, che portarono Nico a scusarsi con il compagno di squadra. Nelle successive gare, Nico vinse solo in Brasile, e nonostante i 2° posti nelle gare d’Italia, del Giappone, della Russia e negli Stati Uniti, non riuscì a vincere il titolo Mondiale, che andò nelle mani di Lewis Hamilton, grazie ai 6 successi nelle ultime 7 gare della stagione. Nico concluse quindi al 2° posto, con 317 punti all’attivo.
La stagione di Formula 1 del 2015 si mantiene sulla falsariga dell’anno appena concluso. Nulla sembra cambiato; La Mercedes, anche quest’anno, è la monoposto da battere. Lo stesso vale anche per Hamilton, che parte benissimo, andando a vincere tre delle prime quattro gare della stagione, mentre Nico, nonostante ottimi piazzamenti nelle prime quattro gare, in cui arriva sempre a podio, riesce a vincere la prima gara della stagione soltanto in Spagna. Con questa vittoria inizia un momento di forma eccellente per Nico, che Vince nel Gran Premio successivo a Montecarlo, arriva 2° in Canada e Vince nuovamente in Austria, accorciando a soli 10 punti il distacco da Hamilton in testa al campionato. Ma dopo la vittoria in Austria, ci fu il tracollo, con Nico che perse terreno da Lewis, che non sbagliò più un colpo. Furono soltanto quattro i podi di Nico nelle successive otto gare, con nessuna vittoria all’attivo, che consegnarono di fatto il Titolo nelle mani di Hamilton. Scavalcato in classifica anche da Vettel (che nel frattempo era approdato in Ferrari) , Nico chiuse la stagione in crescendo, andando a vincere gli ultimi tre appuntamenti della stagione, rispettivamente in Messico, Brasile ed Abu Dhabi, che gli permisero di scavalcare Vettel e chiudere la classifica generale piloti al 2° posto con 322 punti.
2016… stesso copione. Quest’anno La Mercedes è nettamente superiore a tutte le altre vetture del campionato, ed a contendersi il titolo saranno solo Rosberg ed Hamilton, che diedero vita ad un testa a testa mozzafiato che durò fino all’ultimo Gran Premio della stagione. Nico iniziò l’anno come mai aveva fatto in carriera: vinse i primi quattro Gran Premi della stagione, in Australia, in Bahrein, in Cina ed in Russia. Nella successiva gara in Spagna, mentre era al comando, fu coinvolto in un contatto con il compagno di squadra Hamilton, che portò al ritiro di entrambi. Hamilton, dopo aver vinto a Monaco e in Canada, accorciò in classifica, portandosi a sole 9 lunghezze da Rosberg. Nico vinse a Baku, allungando nuovamente in classifica. In Austria invece, successe l’incredibile. Dopo una battaglia epica con il compagno di squadra durata tutta la gara, i due piloti nel tentativo di contendersi la vittoria, si toccano incredibilmente nelle ultime tornate dell’ultimo giro. Ad avere la peggio è Nico, che con una gomma forata taglia il traguardo al 4° posto, mentre Hamilton vince la gara. La rivalità già accesa tra i due, dopo questo GP divenne incandescente. Nei successivi tre Gran Premi Hamilton vince in Gran Bretagna, in Ungheria ed in Germania, e grazie a questi quattro successi consecutivi, la situazione si capovolge, con Lewis che prima supera e poi allunga in classifica su Rosberg. Si ritornerà dopo 1 mese a correre in Belgio, a causa della pausa estiva. Ma è proprio durante la pausa estiva, che qualcosa accade… Nico domina In Belgio, e vince anche i successivi due appuntamenti, a Monza ed a Singapore, che gli consentirono di riportarsi in testa alla classifica piloti. Nelle successive due gare, in Malesia ed in Giappone, Rosberg ottiene un podio ed una vittoria, allungando in classifica e consolidando il primato, mentre per Hamilton arrivano un ritiro ed un 3° posto. Nei successivi ultimi quattro appuntamenti della stagione, forte del gran vantaggio accumulato in classifica su Hamilton, Rosberg è bravissimo ad amministrare il distacco dal rivale, arriva 2° negli Stati Uniti, in Messico, in Brasile e ad Abu Dhabi, rendendo così inutili le vittorie di Hamilton nelle medesime gare. Con 385 punti, 9 vittorie, e con solo 5 punti di distacco da Hamilton, Nico Rosberg è Campione del Mondo!
Il 2 Dicembre 2016, soltanto 5 giorni dopo la conquista del suo primo ed unico titolo mondiale, arriva la notizia shock: Nico annuncia il suo ritiro dalla Formula 1.
Il figlio di Keke… non più!
Nico è figlio di Keke Rosberg. Suo padre è stato campione del mondo di formula 1 nel 1982. Seppur Nico ha sempre ammesso che senza il padre mai sarebbe entrato nel mondo della formula 1, e che i suoi contatti sono stati indispensabili per trovargli sponsor e monoposto decise ad accoglierlo, un giorno decise di separarsi da lui. Lo vide come una figura ingombrante… da un lato c'era un genitore che voleva agevolare il figlio, dall'altra c'era un uomo che cercava la sua strada. Nico ha una personalità molto forte, aveva bisogno di sbagliare, ma di farlo a modo suo. Probabilmente era soltanto una questione di orgoglio, ma l’associare la figura di Nico a quella di figlio d’arte gli dava fastidio. Voleva dimostrare al mondo intero quanto valeva. A coronamento della sua carriera, egli infatti affermò: “ Sono diventato Nico, e non più il figlio di Keke”.

Un Filosofo Meditatore


Seppur può sembrare scontato, battere Hamilton è un’impresa al limite dell’impossibile. Ma come ci è riuscito Rosberg? In una intervista, alla domanda del giornalista su chi avesse più talento tra lui ed Hamilton, egli rispose: ” Il talento è un concetto inafferrabile, che per altro è annodato a quello di autostima. Quello che è ovvio e che posso dire tranquillamente che Lewis io non lo batto col talento ma con tutto quello che nello sport c'è oltre al talento; se mi ponevo sul piano del "talento contro talento" magari riuscivo ad andare uguale a lui, ma batterlo no. Per batterlo c'è voluto altro. Ho dovuto lavorare fuori dalla macchina. Ottimizzare tutto, assicurarmi di portare in pista il 100 per cento di quello che avevo, tutte le volte che gareggiavamo. O quanto meno più spesso di lui. Ogni dettaglio è fondamentale in Formula1. Nella costante battaglia al cronometro ,con cui anche noi ci confrontiamo nella vita, il pilota è in prima linea e con lo scopo di contrastare l'inesorabile movimento delle lancette nulla può essere lasciato al caso. Ogni singolo dettaglio conta; nella pausa estiva della scorsa stagione ho deciso di fermare i miei allenamenti con la bici, perché le gambe sono tra gli elementi più pesanti del nostro corpo. Ho perso cosi un 1kg ad agosto. Siamo ritornati a correre, e dopo tre gare ci fu il gran premio in Giappone. Un 1kg in più di peso sono 0,04 secondi al giro quando la macchina è al limite di peso. Io ho fatto la pole a Suzuka per 0,03 secondi. Le mie gambe meno muscolose (e più leggere) mi hanno consentito di fare la pole ed ho incasinato la testa di Hamilton, che innervosito ha sbagliato la partenza dalla seconda piazza. Io ho finito la gara al primo posto e lui al terzo, così ho accumulato i punti necessari che mi permettevano di finire le restanti gare in seconda posizione e vincere matematicamente il titolo mondiale." Nico ha vinto il Mondiale grazie alla meditazione ed alla filosofia, ogni giorno prendeva sempre più consapevolezza di se stesso, ma soprattutto Nico ha dimostrato al mondo intero, che avere solo talento, se non si lavora sulla testa, a volte, può non bastare.

Il Clamoroso Ritiro


In pochi capiranno il perché Nico ha deciso di ritirarsi. Nico sa benissimo che per riconfermasi campione, avrebbe dovuto impegnarsi ancor di più di quanto già fatto, quando, per sua stessa ammissione, ha dato tutto ma proprio tutto quello che aveva. Fare il pilota di Formula 1 richiede una dedizione e un impegno psico-fisico ai limiti della resistenza umana. Qualcosa che si ripete ogni giorno, anche al di fuori del periodo delle gare, tra preparazione fisica, continui meeting con gli ingegneri, viaggi intercontinentali per far contenti gli sponsor, senza contare le “guerre” psicologiche che ti fanno gli avversari, dentro e fuori la pista. Ecco, forse tutto questo, per un ragazzo come Nico Rosberg, che ha fatto della “normalità” nella vita privata la sua filosofia, non sarebbe stato accettabile per altri anni.

Sitografia


  • Wikipedia
  • Repubblica.it
  • Omniauto.it
  • F1 Racing.com