Zatopek Emil

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IMMAGINI

La carriera


Emil Zatopek nasce il 19 settembre 1922 a Koprivinice, Cecoslovacchia, nella regione della Moravia. Cresce in una famiglia numerosa e umile, sostenuta dal padre di mestiere calzolaio. Emil lavora come operaio in una fabbrica di scarpe quando in una gara sociale organizzata dal suo datore di lavoro, appassionato di sport, arriva secondo, senza alcuna esperienza ne allenamento. Capisce di avere una predisposizione e un talento particolare per la corsa e anche se può sembrare tardi, all'età di vent'anni, inizia a coltivarlo nei ritagli di tempo: corre di sera dopo il lavoro, oppure di mattina e anche di notte, come permettono i turni in fabbrica. Arruolato durante la seconda guerra mondiale, è in questa circostanza che Zatopek si dedica totalmente alla disciplina sportiva, mettendo a punto programmi di allenamento duri e intensi, correndo almeno quattro ore al giorno su qualsiasi tipo di terreno. Il suo segreto forse è stato proprio quello di unire alla sua straordinaria capacità fisica, e alla sua ferrea volontà, carichi di lavoro sovrumani e massacranti. Il suo motto era "la corsa come abitudine". Era noto per il suo ansimare eccessivo mentre correva e questa caratteristica divenne il suo marchio distintivo, che gli portò come conseguenza l’attribuzione del soprannome di “Locomotiva Umana”. Il nome di Emil Zatopek si segnala per la prima volta agli Europei di Oslo del 1946, ottenendo il quinto posto nella finale dei 5000 m. L'anno seguente infranse il record mondiale dei 10000 m due volte, migliorandolo in altre tre occasioni nei quattro anni successivi. Ottenne il primato mondiale anche nei 5000 m (1954), nei 20 km (due volte nel 1951), nell'ora (due volte nel 1951), nei 25 km (1952 e 1955) e nei 30 km (1952). La sua fama però è legata principalmente alla straordinaria impresa realizzata ai Giochi Olimpici del 1952 di Helsinki, durante i quali vinse tre medaglie d'oro nell'atletica leggera. Dopo aver primeggiato nei 5000 m e nei 10000 m piani, conquistò la terza medaglia nella maratona, gara in cui decise di competere all'ultimo minuto e che disputava per la prima volta in carriera. In ognuna di queste gare stabilì inoltre il record olimpico. Vinse anche i 5000 m e i 10000 m ai Campionati europei del 1950 e i 10000 m nell'edizione successiva. Due settimane prima dei Giochi Olimpici estivi del 1956, venne operato per un'ernia, ciononostante gareggiò regolarmente finendo sesto. Dopo questo avvenimento, Zátopek decise di ritirarsi definitivamente dalle corse nella stagione seguente. Durante l’Olimpiade di Atlanta ‘96, gli organizzatori lo avrebbero voluto come ospite, ma fu costretto a declinare l'invito per un problema ad una gamba, che non gli permetteva persino di salire le scale della sua villetta. Zátopek, che era stato per tutti la “Locomotiva Umana”, che altri avevano soprannominato “l'Uomo Cavallo” per la sua resistenza alla fatica, nell'ultimo anno della sua vita divenne molto debole e fragile anche perché, malato di cuore. Il 30 ottobre del 2000 si sentì vacillare e perse i sensi, erano purtroppo i sintomi di un ictus. Fu ricoverato all'ospedale militare di Praga. Sorprendendo ancora una volta i medici, lottò contro la malattia come faceva quando doveva affrontare l'ultimo giro di pista. Morì il 21 novembre del 2000. Emil aveva 78 anni, accanto a lui c'era Dana, la compagna di 52 anni di matrimonio. Zátopek aveva scritto nella sua autobiografia: “Un atleta dovrebbe correre con la speranza nel cuore, i sogni nella testa e pochi soldi nelle tasche”. Per quasi vent'anni la Locomotiva Umana non fece altro che correre, macinare chilometri, vincere titoli e infrangere record, lasciandosi alle spalle avversari di ogni paese e di ogni età. L'8 marzo 2012 è stato incluso nella IAAF Hall of Fame. Possiamo ricordare questo famoso atleta, che ci ha insegnato che ci sono delle emozioni che solo lo sport sa regalare con questa affermazione, che lui pronunciò prima di spegnersi per sempre:
“SE DESIDERI VINCERE QUALCOSA, CORRI 100 METRI. SE VUOI GODERTI UNA VERA ESPERIENZA, CORRI UNA MARATONA”.

Soprannome


"Locomotiva umana" o "l'Uomo Cavallo"

Vedere anche


Bibliografia