Burruni Salvatore

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IMMAGINI

Salvatore Burruni (soprannominato Tore) nasce l’undici aprile del 1933 ad Alghero, un piccolo paese in provincia di Sassari in Sardegna. Sin da giovane si avvicina a quella che viene definita la nobile arte (il pugilato). Nella sua carriera Burruni disputerà ben 109 match, vincendone 99 (32 prima del limite per k.o), ne pareggerà uno e sarà sconfitto solo in 9 incontri.

La carriera


Le qualità di Burruni erano evidenti già quando egli era un dilettante, in quanto divenne:
• Campione italiano dei pesi mosca nel 1954 e nel 1956
• Campione militare nel 1955 e nel 1956
• Medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo a Barcellona nel 1956
• Partecipò in difesa dei colori italiani alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956
Chiusa la parentesi nel pugilato dilettantistico, Salvatore, nel 1957 diventa un pugile professionista. Il 27 settembre 1958 seguito dal maestro Franco Mula, grazie alle sue doti di combattente agile, intelligente e sicuro di sé, divenne campione italiano dei pesi mosca, battendo ai punti Giacomo Spano (con cui aveva in precedenza pareggiato agli inizi della sua carriera). Il 12 Ottobre 1958 Burruni si trovò ad incrociare i guantoni con Horacio Accavallo, un Argentino. Purtroppo il nostro pugile sardo perse all’ottava ripresa, solo successivamente il 1 Agosto 1959, fu Burruni a prevalere ai punti in 10 riprese, infliggendo al pugile Argentino la sua prima sconfitta. Dopo quattro vittoriose difese del titolo italiano, il 29 giugno 1961 nella sua città natale (Alghero), Burruni conquistò il titolo di campione europeo, battendo ai punti il campione finlandese Risto Luukkonen che lo sovrastava nettamente in altezza, in quanto il nostro pugile era alto solo 1,55 cm. In seguito difese sempre vittoriosamente il titolo di campione contro:
• L’inglese Derek Lloyd (k.o tecnico alla sesta ripresa, a Sanremo il 12 Agosto 1961)
• Il marocchino Mimoud Ben Ali (vinse ai punti in quindici riprese, il 30 giugno 1962, a San Vincent)
• Il francese Pierre Rossi (vinse ai punti il 14 Settembre 1962, al velodromo Vigorelli di Milano)
• Il francese Reène Libeer (vinse ai punti, il 5 Luglio 1963 ad Alessandria)
• Lo scozzese Walter Mcgowan (vinse ai punti, il 24 Aprile 1966, allo stadio olimpico di Roma).
Diventato ormai un pugile acclamato e famigerato, il 23 Aprile 1965, Burruni, sfidò il thailandese Pone Kingpetch per la cintura di campione mondiale dei pesi mosca. La sera del 23 aprile del 1965 una folla di circa quindicimila persone accorse attorno al ring del Palasport di Roma, KINGPETCH (kg 50,500) e Burruni (Kg 50,600), si misero in guardia al centro del ring, diretti dall’arbitro messicano Ramon Berumen. Kingpetch più alto e più tecnico, resistente ma non in possesso della classe di Burruni, venne più volte raggiunto con efficacia da colpi al corpo e alla mascella dal pugile algherese. Il campione thailandese però non riuscì mai a mettere in difficoltà lo sfidante, più rapido di lui nelle azioni, ma si battè con orgoglio e tenacia, cercando di tirare fuori il colpo a sorpresa che potesse dargli il successo per k.o. Al termine la vittoria ai punti di Burruni apparve chiara sia al pubblico che alla terna giudicante (i cartellini dei giudici erano tutti a favore del pugile italiano). Entra così a far parte del patrimonio pugilistico sardo il primo titolo mondiale italiano, infatti Salvatore Burruni è stato il primo pugile sardo a conquistare questo titolo. Nello stesso anno “Tore” decise di combattere contro il suo storico rivale, Horacio Accavallo, questa volta in Argentina, sfortunatamente però il pugile sardo perse dopo dieci riprese, ai punti. Oramai ultratrentenne e quasi a fine carriera, Burruni non riusciva più a rientrare nella categoria dei mosca (122 libbre), ciò nonostante decise di combattere al limite di peso contro Rocky Gattellari a Sidney, vincendo alla tredicesima ripresa per k.o. Successivamente l’otto febbraio 1966 Salvatore decise di combattere nella categoria dei gallo, contro il thailandese Chartchai Chionoi, ma sfortunatamente dopo dieci riprese perse ai punti. Il 14 giugno 1966 il problema del peso si ripresentò, quando l’algherese dovette difendere il titolo contro il britannico Walter Mcgowan, purtroppo il pugile italiano, dopo 15 riprese venne sconfitto ai punti. La sconfitta con perdita del titolo portarono Burruni a continuare la sua carriera nei pesi gallo. Dopo qualche match di rodaggio con relative vittorie, il 10 gennaio 1968 a Napoli, dopo 15 riprese, Salvatore vinse ai punti contro il pugile marocchino Mimoud Ben Alì, il titolo di campione europeo. Il 31 marzo 1968, a città del Messico, Burruni decise di sfidare per il titolo mondiale il fortissimo e imbattuto Rubèn Oliveres. Alla terza ripresa, il pugile italiano, fu scosso da un sinistro al tronco e voltò la schiena all’avversario, l’arbitro così decretò il k.o tecnico in favore del messicano. Successivamente il boxer algherese difese il titolo continentale dall’assalto di Franco Zurlo, questa volta vincendo ai punti. L’ultima di Salvatore a Reggio Calabria il 9 Aprile 1969, quando battè per k.o dopo 8 riprese il francese Pierre Vetroff, mantenendo così la cintura di campione europeo dei pesi gallo.

Dopo il ritiro


Lasciato il ring, il campione sardo si dedicò all’insegnamento del pugilato nella palestra algherese che porta il suo nome. Il 30 Marzo 2004 nella sua città natale, muore, quello che è stato definito da tutti un campione fuori e dentro il ring. Con lui se ne va uno stereotipo di pugilato di una categoria di peso leggerissima, come i mosca, fatta di un gran numero di colpi e di intensità agonistica, accompagnata da minori tangibilità tattiche. Una figura perfettamente in simbiosi col combattente, ammirevole per tenacia e coraggio, uomo di evidenti qualità morali, lascia un ricordo indelebile in chi ha avuto la fortuna di vederlo combattere. Tutto questo era e sarà sempre Salvatore (Tore) Burruni.

Soprannome


"Tore"

Vedere anche