D'Inzeo Raimondo
IMMAGINI
Raimondo D'Inzeo (Poggio Mirteto, 8 febbraio 1925 - Roma, 15 novembre 2013).
Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri fino al grado di Colonnello, e generale di divisione del ruolo d'onore, nella sua carriera militare è stato comandante del Gruppo Squadroni "Pastrengo", autore di numerosi Caroselli storici dell'Arma dei Carabinieri, in seguito, primo Comandante del Centro Ippico, del 4º Reggimento Carabinieri a Cavallo. Cavaliere italiano, grande atleta del concorso di salto ad ostacoli. Campione olimpico nel 1960 a Roma e due volte campione del mondo (Aquisgrana 1956 e Venezia 1960).
Carriera
Raimondo e il fratello maggiore Piero D'Inzeo, anch'egli cavaliere e militare di cavalleria, sono stati i primi atleti a partecipare a otto edizioni consecutive dei Giochi Olimpici, dal 1948 al 1976.
In campo internazionale, i due sono stati chiamati i fratelli invincibili dell'equitazione italiana. Hanno partecipato vittoriosamente a numerose gare in Italia e all'estero, e il loro punto di maggior gloria è stato quello raggiunto nei Giochi Olimpici del 1960, a Roma, quando Raimondo conquistò la medaglia d'oro e Piero la medaglia d'argento nel Gran Premio di salto ostacoli.
“Il miglior cavaliere della storia”, un titolo simbolico ma prestigioso assegnato a Raimondo D’Inzeo da un referendum tra i giornalisti di equitazione di tutto il mondo. Aveva un temperamento irruente ed aggressivo, ma efficace. A coronamento di una carriera straordinaria, ha ricevuto l'onore di essere il porta bandiera italiano durante la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Città del Messico del 1968.
Allo scoppio della seconda Guerra Mondiale, i due fratelli erano al liceo: lui fece il partigiano, finito il conflitto si iscrisse al Politecnico di Milano, quindi andò in Accademia a Lecce e nel 1950 entrò nell’arma dei Carabinieri. Ricordato anche per aver guidato una carica a cavallo, ordinata in seguito alle violente manifestazioni, del 6 luglio 1960 a Roma, in piazza di Porta San Paolo; in seguito ai scontri, ci furono diversi feriti, tra cui deputati e senatori.
“Ad avviarci all’equitazione è stato nostro padre, un sottufficiale che faceva l’istruttore. Piero per me ha sempre rappresentato un punto di riferimento, come io per lui. Tra noi c’era agonismo, non rivalità. Batterlo rappresentava un punto d’arrivo” affermava Raimondo.
Diceva dei suoi cavalli: “Merano era il più combattivo e con lui conquistai due argenti olimpici nel 1956. Posillipo, quello della vittoria di Roma 1960, era invece il più elegante. Ma il cavallo più completo è stato Fiorello, col quale arrivai al bronzo a squadre nel 1972 ai Giochi di Monaco”.
Dopo il ritiro
Il fratello Piero, nella camera ardente allestita nel Salone d’onore del Coni di Roma lo salutò per l’ultima volta rivolgendogli il saluto militare. Il presidente del Coni Giovanni Malagò dispose un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni sportive del fine settimana seguente, e lo stesso fu fatto a Stoccarda, dove era in corso la tappa tedesca della Longines Fei World Cup di salto ostacoli.
Piero, non aveva mai perdonato al fratello la prematura scomparsa. “Non sarebbe dovuto essere lui il primo, almeno non quella volta”. Queste parole gliele aveva sussurrate nella camera ardente allestita all’interno del Salone del Coni di Roma prima di congedarsi da lui per sempre rivolgendogli il saluto militare.
«Non si lascia così all’improvviso il compagno di tutta una vita. Se vedo un cavallo che mi piace, a chi lo racconto? Sei riuscito a battermi ancora e non lo dovevi fare perché toccava prima a me; e lo sapevi».
L’ultimo rimprovero lanciato in veste di fratello maggiore, che a posteriori assume le sembianze di un insanabile rimpianto.
I suoi cavalli
• Merano - argento a squadre e argento individuale a Stoccolma 1956, argento individuale ai mondiali di Aquisgrana 1955, oro individuale ai mondiali di Aquisgrana 1956
• Posillipo - bronzo a squadre, oro individuale a Roma 1960, bronzo a squadre a Tokyo 1964
• Fiorello II - bronzo a squadre a Monaco di Baviera 1972
• Gowran Girl - oro individuale ai mondiali di Venezia 1960
• Bowjak - bronzo ai mondiali di Buenos Aires 1966
Vedere anche
- Regolamento : Equitazione
- Equitazione - Origini